Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Andrea Calderoni, Federico De Milano e Roberto Ugliono.
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ToroPreview, verso Roma-Torino: “Che effetto avrà fatto il ritiro?”
Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Il Torino torna in campo e lo fa contro una Roma reduce da un periodo di forma super. Che match vi aspettate stasera?
Calderoni - Partita, lo testimoniano i punti raccolti dalle due squadre fino ad oggi, molto complicata. Il Torino troverà una squadra molto abile nel possesso palla. La Roma, però, di tanto in tanto, ha dei passaggi a vuoto. Nella scorsa stagione i granata passarono all'Olimpico contro i giallorossi. Fu un canto del cigno in quel caso, vedremo stasera. La strada, però, assomiglia a quella dello Zoncolan per pendenze e difficoltà.
De Milano - Certamente non sarà facile per il Toro, la Roma ha un ottimo reparto offensivo e la difesa granata in questo inizio di campionato è stata la peggiore della Serie A. Potrebbero però esserci delle sorprese in quanto i turni infrasettimanali portano sempre a del turnover, più o meno significativo, anche lo stesso Fonseca ha annunciato ieri in conferenza che qualcuno dei suoi resterà fuori. Finora contro le big del campionato il Toro ha fatto delle belle prestazioni senza però trovare punti, bisogna provare ad invertire il trend.
Ugliono - Questa è una partita in cui Giampaolo deve mettere da parte il suo credo. Questa squadra ha nel suo dna compattezza e difesa bassa, due caratteristiche che la Roma di Fonseca patisce parecchio. Non a caso l'anno scorso il Toro di Mazzarri vinse 2-0 all'Olimpico. C'è da dire che i giallorossi sono migliorati molto e hanno una profondità di rosa che il Torino non ha. A maggior ragione considerando gli infortunati in casa granata. La Roma è abituata a giocare con continuità, mentre i granata no.
Dopo la sconfitta interna contro l'Udinese, la società ha deciso di mandare la squadra in ritiro positivo. Che reazione vi aspettate dallo spogliatoio? Pensate che verrà fuori la grinta o la squadra getterà la spugna come accaduto lo scorso anno dopo Atalanta-Torino?
Calderoni - Ho i miei dubbi della reazione della squadra nella sua totalità. Bisognerà scegliere l'undici corretto. Magari sulla carta non è quello più forte qualitativamente, ma è quello che crede ancora nella realtà Torino. Sarà una gara di sofferenza. Non si può soffrire ognuno per sé negli sport di squadra, altrimenti i risultati sono le rimonte e le figuracce patite dal Torino da settembre ad oggi. Si deve soffrire di squadra e dunque in campo deve esserci una squadra coesa in tutti e undici gli elementi. Credo che alcuni giocatori del Torino (non soltanto il capitano Andrea Belotti) soffrano questa carenza di risultati. Starà a Giampaolo individuarli e buttarli nella mischia.
De Milano - Difficilmente un ritiro così breve può aver influito molto sul piano tecnico-tattico della squadra ma dal punto di vista mentale si spera che abbia avuto gli effetti desiderati dal presidente Cairo quando, dopo la sconfitta contro l'Udinese, ha preso questa decisione. Un ritiro serve proprio a creare fiducia e unità di intenti tra i giocatori, tutte qualità che finora non si sono quasi mai viste in questa stagione. Lo si può capire dal fatto che Belotti all'inizio del secondo tempo della partita contro l'Udinese ha chiamato attorno a sé i compagni per tirare fuori grinta e motivazione...chissà che questo mini-ritiro non sia servito da questo punto di vista.
Ugliono - Un ritiro di 3 giorni dubito possa avere particolari effetti. Di tutte le cose dette da Cairo alla Gazzetta dello Sport, una mi sembra perfetta, ovvero che i giocatori ora devono reagire anche per amor proprio. Un'affermazione che fa capire che per amore della maglia molti non sono disposti a fare chissà che, ma che lo facciano per sé e per la propria carriera a questo punto. Cosa che condivido in pieno. Tutti i giocatori, eccetto rare eccezioni, stanno facendo figuracce e se qualcuno sognava ingaggi in top club, ora potrebbe veder infranti i propri sogni.
Il Torino, oltre alle difficoltà già citate, arriverà all'Olimpico anche con qualche assenza importante. Quale modulo tra il 3-5-2 e il 4-3-1-2 potrebbe essere il più adatto dal primo minuto per la formazione di Giampaolo?
Calderoni - Partiamo dal presupposto che le difficoltà sono emerse sia con il 3-5-2 che con il 4-3-1-2. Contro l'Udinese è emersa una confusione tattica difficilmente commentabile che si è riflessa in campo. Penso che a Roma contro una squadra abile nel palleggio come quella di Fonseca sia più adatto il 3-5-2. Una partita di contenimento e di ripartenze. Una partita non dissimile da quelle della gestione Walter Mazzarri. D'altronde, siamo ben lontani dal definire questo Torino come quello di Marco Giampaolo. Senza interpreti all'altezza bisogna far di necessità virtù e Giampaolo sta provando, un po' farraginosamente, ad inventarsi qualcosa di alternativo.
De Milano - Dal momento che nessuno dei due moduli testati finora ha dato grandi garanzie, bisogna valutare bene la scelta. La Roma in attacco giocherà presumibilmente con un tridente al quale vanno aggiunti i due esterni di centrocampo che spesso si sovrappongono per spingere ulteriormente sull'acceleratore. Detto ciò forse è meglio una difesa a tre per il Toro perché con l'aiuto dei "quinti" di centrocampo si può formare in fase di non possesso, una linea a 5 per contrastare il forte attacco giallorosso. Per quanto riguarda l'attacco i granata danno il meglio se giocano in contropiede quindi mettere un giocatore veloce di fianco a Belotti potrebbe risultare un'arma vincente.
Ugliono - Proprio per dare continuità a quanto dicevo prima, contro la Roma meglio coprirsi per ripartire in contropiede. Quindi il 3-5-2 potrebbe dare equilibri più funzionali. Contro i giallorossi quindi opterei per il 4-3-1-2 solamente a gara in corsa se le cose dovessero mettersi male. Chiaro che il cambiamento non andrebbe fatto troppo tardi, perché quando ci sono modifiche del genere c'è sempre un momento di assestamento.
Tra le maggiori delusioni di questo avvio di stagione c'è anche il rendimento al di sotto delle aspettative di Salvatore Sirigu. Secondo voi dare una chance a Milinkovic-Savic nel match di quest'oggi potrebbe essere la scelta giusta?
Calderoni - Salvatore Sirigu ha incassato gol evitabili, ma non tutte le colpe sono sue. Nel Derby, ad esempio, imputare le colpe a Sirigu è tecnicamente sbagliato. Sirigu non poteva uscire e non è uscito. Il portiere, tuttavia, sta pagando mentalmente ampi screzi avuti con la società nel corso della fase del primo lockdown dopo i disastri contro Atalanta e Lecce, screzi apparentemente risolti in estate con la decisione di andare avanti insieme. In realtà, Nkoulou insegna che quando qualcosa si rompe è meglio salutarsi e ringraziarsi. Chissà se il presidente Cairo lo capirà questa volta: gli indizi iniziano ad abbondare e bisognerà cambiare strategia nel prossimo futuro in caso di incidenti interni allo spogliatoio.
De Milano - Sirigu è stato uno dei più bersagliati in questo inizio di stagione, sia per gli errori tra i pali che per qualche atteggiamento che non è andato giù alla tifoseria, come il sorriso post sconfitta di sabato. A questo punto tentare la carta Milinkovic-Savic può essere la scelta giusta dal punto di vista della serenità di squadra perché in questo momento è meglio evitare qualsiasi tipo di polemica e malumore nell'ambiente. Dal punto di vista tecnico Sirigu è certamente superiore al compagno serbo anche per esperienza, ma ad oggi forse la scelta dell'11 più forte non è necessariamente la migliore.
Ugliono - Nelle ultime 3 partite Sirigu ha preso 7 gol. In tutti i casi aveva l'avversario da solo davanti a lui. Ha fatto errori in passato, questo è vero, però è innegabile che quest'anno il Toro conceda meno tiri, ma quando lo fa sono sempre conclusioni pulite. Non c'è mai una volta che l'avversario abbia segnato in condizioni precarie. Per questo non saprei. L'unico motivo per cui trovo intrigante la scelta Milinkovic è perché il portiere serbo è decisamente più bravo con i piedi e questo può aiutare nella manovra la squadra.
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