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ToroPreview, verso Torino-Fiorentina: “Chi vincerà il duello tra deluse?”

FLORENCE, ITALY - SEPTEMBER 19: Franck Ribery of ACF Fiorentina in action against Bremen of Torino FC during the Serie A match between ACF Fiorentina and Torino FC at Stadio Artemio Franchi on September 19, 2020 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Redazione Toro News

"Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Lorenzo Chiariello, Silvio Luciani e Alberto Giulini.

 BENEVENTO, ITALY - JANUARY 22: Simone Zaza of Torino celerbates scoring the 2nd Torino goal with Daniele Baselli of Torino during the Serie A match between Benevento Calcio and Torino FC at Stadio Ciro Vigorito on January 22, 2021 in Benevento, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

"Giro di boa in Serie A: oggi comincia ufficialmente il girone di ritorno. Il Torino chiude la prima metà di stagione con soli 14 punti: cosa vi ha deluso di più di queste prime 19 partite stagionali disputate dai granata?

"Chiariello - Penso che l'errore di programmazione iniziale sia stato davvero importante. Gli acquisti che sono stati fatti nel mercato tra settembre e ottobre, appositamente per aiutare la squadra nella transizione verso il gioco di Giampaolo, hanno perlopiù deluso e dopo appena sei mesi alcuni potrebbero essere già sul piede di partenza. Di tempo per intervenire, almeno per quanto riguarda la panchina, ce n'è stato molto. Una volta disputate una decina di giornate, le criticità, soprattutto caratteriali, si sono manifestate in maniera evidente. I punti persi a causa delle rimonte subite continueranno a gridare vendetta fino al termine della stagione. A mio modo di vedere, una parte dei problemi avrebbe potuto essere risolta con maggiore anticipo.

"Luciani - Sono diviso tra frustrazione e delusione. Perché è frustrante pensare ad un girone d'andata così disastroso, contrassegnato da tante svolte mancate, paura di perdere e la consapevolezza che invece di ripartire il Torino si sarebbe impantanato nella lotta per non retrocedere. La delusione più grande, invece, riguarda la casualità con cui è stata programmata la stagione dei granata. Quando le condizioni sono note, non possono rappresentare un alibi: è stato ingaggiato un tecnico con un'idea di gioco, non gli sono state date le basi neanche per sviluppare un 3-5-2 da contropiede. E le difficoltà sul mercato in uscita a causa del Covid erano note. Il mercato estivo è stato praticamente inutile e non per mancanza di fondi, ma per scelte e per idee confuse, se non completamente sbagliate.

"Giulini - La delusione più grande è innanzitutto la classifica. Questa squadra avrebbe dovuto intraprendere un percorso per tornare a navigare in zona Europa, i fatti dicono tutt'altro. Il primo errore è arrivato in estate: prendi Giampaolo in un contesto simile? Va bene, ma sai benissimo che la rosa va rivoluzionata ed il tempo a disposizione è pochissimo. È stata fatta una scelta, legittima, ma sono mancati i giusti investimenti per portarla avanti fino in fondo. Dopodiché, una volta cominciato il campionato, la squadra si è mostrata troppo fragile dal punto di vista mentale. La delusione, per quanto riguarda invece il campo, è il poco amor proprio di troppi giocatori: questa squadra, sulla carta, non ha niente a che vedere con la lotta per non retrocedere.

"Tra le note stonate dell'ultimo periodo anche la vena realizzativa di Andrea Belotti che, dopo un avvio straordinario, non trova la via del gol da sette partite. Riuscirà il "Gallo" a sbloccarsi contro la Fiorentina?

"Chiariello - Il pallone non sempre finisce in rete. E' successo altre volte che Belotti rimanesse a secco per qualche partita, ma nei momenti critici si è sempre risvegliato. Certo, quella con la Fiorentina, che ha dimostrato così come il Toro di avere lacune difensive, è un'occasione importante per tornare al gol, ma anche se non dovesse succedere, non sarebbe una tragedia. Nicola al contrario deve fare necessariamente in modo di mandare in gol altri giocatori oltre al Gallo, perchè la dipendenza realizzativa da un singolo elemento, per quanto importante, non può portare cose buone.

"Luciani - Parlare di Belotti in relazione ai gol che realizza è riduttivo. Lo dicono i numeri: con il 28% di big chances create sul totale del Torino, il Gallo è il giocatore che incide di più in Serie A sulla produzione offensiva della propria squadra. Pazienza se ogni tanto non segna, ma il suo apporto non lo fa mancare mai. Belotti è stato fondamentale anche quando non è andato in rete (nel recupero a Genova, con i due assist a Parma, con l'assist decisivo a Benevento), ma soprattutto lavora costantemente per la squadra. È il giocatore che subisce più falli in Serie A ed è una caratteristica che permette al Torino di risalire il campo nei momenti di difficoltà. Nicola vuole tenerlo più vicino alla porta: il gol è solo questione di tempo e anche se non segnasse contro la Fiorentina sono sicuro che il suo voto in pagella sarà comunque altissimo.

"Giulini - Belotti è uno di quei giocatori che si è caricato la squadra sulle spalle e ha corso per undici. In questo momento paga un po' di stanchezza ed anche un pizzico di sfortuna: a Benevento, tanto per fare un esempio, ha sfiorato il gol dopo una grandissima giocata. Un leggero calo è fisiologico, ma il Gallo si sta rivelando determinante anche ora che non è al meglio da un punto di vista della brillantezza. La palla servita a Zaza al 93' è una giocata d'altissimo livello, metà del gol è suo. Ora dovrà essere bravo Nicola a riportarlo al massimo della condizione e metterlo nelle condizioni di segnare: perché un attaccante faccia gol servono anche gli assist dei compagni. E chissà che non possa sbloccarsi proprio questa sera, contro una Fiorentina che in difesa non è una corazzata.

 BENEVENTO, ITALY - JANUARY 22: Simone Zaza of Torino celerbates scoring the 2nd Torino goal during the Serie A match between Benevento Calcio and Torino FC at Stadio Ciro Vigorito on January 22, 2021 in Benevento, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

"All'Olimpico arriverà un'altra delle deluse di questo campionato: la Fiorentina di Cesare Prandelli. Che partita vi aspettate?

"Chiariello - Almeno per quanto riguarda la classifica, la Fiorentina non ha i problemi che ha il Toro in questo momento. Ma mi aspetto comunque una gara giocata a viso aperto. Metà stagione è già passata e chi ha bisogno di punti non può nascondersi dietro ad attendismi vari. Il bel gioco verrà in un secondo momento, quello che conta in situazioni come questa è fare un gol in più dell'avversario.

"Luciani - Mi aspetto una gara simile a quella di Benevento. Tanti scontri, interessanti duelli uno contro uno intervallati anche da fasi di studio. Una partita a scacchi, tra due squadre che non possono permettersi di sbagliare. La speranza è che il Torino abbia capito che deve giocare a viso aperto, senza paure né blocchi mentali. La prudenza in certi casi aiuta, ma in questa situazione può essere dannosa.

"Giulini - Una sfida tra due squadre che per il secondo anno di fila si trovano a lottare per la salvezza nonostante le ambizioni europee di inizio stagione. Credo che dal punto di vista del gioco siano entrambe sullo stesso piano per le difficoltà incontrate, ma la Fiorentina è riuscita a risollevarsi nelle ultime settimane centrando qualche punto importante. Da questo punto di vista la squadra di Prandelli ha meno pressioni, non è costretta a vincere a tutti i costi. Sarà una sfida sul piano mentale prima ancora che tecnico: trovarsi a lottare per non retrocedere quando si parte con obiettivi completamente diversi è forse la cosa più difficile. Vincerà chi saprà lottare con maggiore determinazione su ogni pallone: la tecnica conterà fino ad un certo punto, saranno fondamentali grinta e voglia di combattere fino all'ultimo secondo.

"Capitolo mercato: Sanabria è ormai a un passo dall'ufficialità. Pensate che sia lui l'attaccante giusto per questo Torino?

"Chiariello - Conosce la Serie A e conosce Nicola. E' stato protagonista in contesti complessi e per caratteristiche credo possa essere un buonissimo innesto. Ha maturato esperienza anche all'estero e questo non può che essergli d'aiuto. Dovrà riuscire a trovare la continuità che è mancata agli altri acquisti effettuati nelle ultime sessioni dal Toro.

"Luciani - Arriva su esplicita richiesta di Nicola, che probabilmente lo reputa adatto anche a livello umano, quindi penso che sia il profilo giusto. Tecnicamente ho sempre avuto un debole per lui (Nicola costruiva tutta la risalita del campo del Genoa su di lui l'anno scorso), se ha fame ed inizia anche a centrare la porta con continuità il Torino potrebbe trovarsi un grande attaccante in casa.

"Giulini - Nicola lo ha già allenato e lo rivorrebbe di nuovo: evidentemente lo reputa il profilo giusto. Sanabria conosce il campionato ed ha esperienza anche all'estero, sicuramente è un giocatore che nell'immediato può dare un contributo superiore a Bonazzoli. Quando è arrivato in Italia sembrava potesse diventare un giocatore di altissimo livello, ma non è riuscito a rispettare in toto le aspettative. Compirà venticinque anni a marzo ed il fatto di arrivare a Torino a titolo definitivo può dargli più stabilità: credo abbia ancora ampi margini di crescita e già un discreto bagaglio d'esperienza. Può essere anche una scommessa, da questo punto di vista, per cercare di sfruttare quel potenziale che negli ultimi anni si è visto solo in parte. E poi sicuramente è meglio un Sanabria a titolo definitivo che un Lammers in prestito secco da valorizzare e restituire all'Atalanta.