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ToroPreview, verso Torino-Napoli: “Arriverà il primo successo contro una big?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Gualtiero Lasala, Cecilia Mercatore e Giacomo Stanchi.

A Torino arriva il Napoli di Spalletti, ormai matematicamente in Champions. Per il Toro può essere l’occasione per strappare la prima vittoria stagionale contro una grande?

Lasala - A livello di motivazioni ci sono due squadre senza particolari pretese per queste ultime gare. Il  Napoli però vuole restare davanti alla Juventus preservando il terzo posto dietro alle milanesi. Per questo motivo penso che i partenopei venderanno cara la pelle; il Toro dovrà dare continuità alle prestazioni viste nell'ultimo mese, cercando di sfruttare le chance create. Già all'andata contro il Napoli i granata si fecero sfuggire una sfida che poteva essere capitalizzata in diverse occasioni.

Mercatore - Non è scontato pensare a una possibile vittoria. E' vero che il Napoli ormai ha raggiunto il suo obiettivo, qualificarsi in Champions League rientrando tra le prime quattro squadre, ma dall'altra parte c'è un solo punto che separa i partenopei dalla Juventus e, data soprattutto la nota rivalità tra le due squadre, la formazione di Sarri ci tiene a chiudere il campionato sopra i bianconeri di Allegri. Il Torino, però, vuole continuare a fare bene alzando la media dei risultati utili consecutivi. Sarà dunque una partita combattuta, nonostante le due squadre ormai non abbiano più particolari pretese.

Stanchi - Il Toro viene da una striscia di risultati utili positivi non indifferente: sei partite senza perdere non le aveva fatte neanche nel girone di andata. Quest'anno tra le tante belle prestazioni è mancata una vittoria contro una big. Contro il Napoli può essere l'occasione giusta per superare questo tabù. Gli azzurri non hanno obiettivi da ottenere sebbene essere superati nel finale dai rivali di sempre della Juventus non potrà fargli piacere. Il Torino, come già dimostrato, onorerà il campionato fino all'ultimo provando anche a vendicare la sconfitta immeritata dell'andata.

 

In mezzo al campo bisognerà fare i conti con la pesante assenza di Lukic. Su quale coppia puntereste in mediana?

Lasala - In mezzo al campo, già pensando al prossimo futuro, credo che la coppia migliore da schierare in assenza di Lukic sia quella formata da Mandragora e Ricci. È chiaro che la presenza di Pobega potrebbe dare un certo tipo di qualità che quest'anno è stata apprezzata diverse volte, ma è necessario tenere gli occhi sul prossimo anno e far rodare la coppia sopracitata.

Mercatore - Darei spazio alla coppia formata da Madragora e Ricci. Il primo ormai, in mezzo al campo, è da considerarsi un punto di riferimento per la squadra di Ivan Juric. Per quanto riguarda Ricci, invece, personalmente gli darei più spazio: in ogni partita da lui disputata, ha sempre messo in mostra tutta la sua qualità e precisione nell'effettuare passaggi.

Stanchi - Ricci ha dimostrato di saper adempiere diligentemente alle indicazioni di Juric. Il toscano è uno dei migliori prospetti del calcio italiano e va assolutamente valorizzato. Di fianco a lui, metterei Mandragora. Il napoletano in situazioni difficili si è già preso grosse responsabilità, può sbloccare il match con una botta da fuori. Pobega è un calciatore eccezionale, ha un'intelligenza tattica che lo porterà lontano, però, vista la probabile partenza lo lascerei in panchina per farlo entrare a partita in corso per lasciare più minuti nelle gambe a Ricci.

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Il personaggio più chiacchierato della settimana è stato Belotti. Pensate che il calore dei tifosi il 4 maggio possa risultare decisivo per convincere il Gallo a rinnovare?

Lasala - Sono certo che, per quanto Belotti abbia vissuto la giornata del 4 maggio nella sua vita, quella di mercoledì non sia stata affatto banale per il Gallo. Dopo due anni in cui non si è riusciti a celebrare il Grande Torino nella maniera opportuna causa Covid, quest'anno c'è stato un ritorno dell'affetto e del calore granata. Voglio credere che questi fattori abbiano spinto Belotti a rinnovare, ma temo che i suoi ragionamenti saranno su altro, più in riferimento al campo.

Mercatore - Sicuramente a Belotti ha fatto piacere sentire la vicinanza e il supporto dei propri tifosi, ma purtroppo questo fattore incide fino a un certo punto su quella che sarà poi la decisione finale del giocatore. Non tutti, ma molti tifosi ci credono, o meglio, ci sperano ancora in un suo rinnovo di contratto e giustamente fanno di tutto nel tentare di convincerlo, fino all'ultimo.

Stanchi - Belotti è innegabilmente legato ai colori granata. Il Toro gli ha dato la possibilità di diventare il calciatore che è oggi e lui ha regalato gioie immense e rovesciate straordinarie ai suoi tifosi. Superga regala emozioni particolari e lui è stato al centro della scena. Le sue parole al termine della partita con l'Empoli non sono indifferenti. Si è accorto anche lui che con Juric "sta nascendo qualcosa di buono" e proprio il mister croato può essere decisivo per convincerlo di restare.

 

Juric in conferenza è stato chiaro: per puntare in alto non bastano i giovani. Che idea vi siete fatti delle dichiarazioni del tecnico?

Lasala - L'idea che mi sono fato, sinceramente, è che Juric voglia chiedere a Cairo uno sforzo non dal punto di vista economico (prettamente), ma di ambizione. Io ho interpretato questa come una richiesta di non perdere necessariamente i pezzi pregiati, per trovarsi scoperti nella prossima stagione. I giocatori a cui stava pensando Juric, secondo il mio parere, sono Belotti e Bremer: tenendo questo tipo di calciatori, gli obiettivi per la prossima stagione possono essere ben diversi.

Mercatore - Per puntare in alto servono giovani, ma allo stesso tempo anche giocatori con esperienza che trasmettano determinati valori. Da qui mi viene da pensare alla figura dei veterani: un Belotti, piuttosto che un Bremer o un Ansaldi. Penso sia questo il messaggio che il tecnico granata volesse lanciare: in una squadra c'è bisogno sia di forze fresche, che di esperienza.

Stanchi - Juric ha fatto capire che per diventare una grande squadra il Toro non può essere solo una rampa di lancio verso lidi più ambiziosi. Il tecnico ha chiesto al presidente Cairo ambizione e coraggio per compiere un vero e proprio salto di qualità. Tenere i migliori (Bremer e Belotti su tutti) e rinforzare la squadra con innesti di qualità può essere la ricetta per puntare in alto.

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