Un’altra giornata sta scivolando via, tra sussurri, speranze, nuove paure ma ancora nessun fatto concreto. Mentre alcuni organi d’informazione danno già per morto il Toro, noi di toronews ci aggrappiamo alla speranza della ragione, alla voglia di non mollare che è propria di tutti i tifosi granata. Da fonti autorevoli, ci è stato garantito che domani, venerdì 8 luglio, arriverà finalmente la fideiussione targata San Paolo. I vertici dell’istituto di credito sono al lavoro da diversi giorni, si susseguono le riunioni e la fumata bianca è ormai imminente.Questo non significa però salvataggio sicuro del Toro. Significa che è stata messa (quando sarà stata messa) una pietra importante su cui costruire alla svelta il resto dell’edificio. Sperando che questo edificio abbia fondamenta più solide di quelle che aveva il documento-patacca presentato dalla geniale coppia Cimmi & Tilli alla prima scendeva del 29 giugno. Oggi, al tribunale di Torino, sono sfilati diversi testimoni dai Pm Tinti e Benso, che hanno dato il via all’inchiesta della magistratura ordinaria. Ed è emersa in tutta la sua grossolana falsità la patacca che era stata spedita in Lega per garantire l’iscrizione della società granata. “C’era il mio nome - ha spiegato il notaio Pietro Sormani - ma era sbagliato persino l'indirizzo, per non parlare della firma, che non ha nulla di simile alla mia.... Ci vuole poco a controllare". L’indirizzo del notaio milanese sulla falsa fideiussione è via Famagosta, mentre lo studio in realtà si trova in via Cordusio.Un falso sesquipedale, di cui hanno preso atti i magistrati, che hanno interrogato anche gli avvocati Riccardo Rossotto e Roberta Cazzaniga (legale della Ergom). Insomma, neppure uno stupido ha ormai dubbi che si è trattato di una truffa bella e buona. Ma noi facciamo fatica a vedere nella parte degli ingenui, che sono stati truffati e gabbati quei dirigenti granata che in questi anni si sono sempre distinti per le promesse non mantenute e le balle colossali che hanno propinato a stampa e tifosi.Il tempo scorre, bisogna lavorare per una rateizzazione del debito Irpef con l’Agenzia delle Entrate, bisogna rassicurare Carraro e i vertici della Federcalcio (non solo con le telefonate dei politici) con argomenti convincenti. Il 9 luglio la Covisoc boccerà il Toro, ma fino al 12 si può ancora fare in modo di rimediare. Ma servono soldi e fatti concreti. Senza considerare le ipoteche sugli stadi, una roba da 38 milioni di euro di cui qualcuno non può non tener conto...Di parole, però, ne abbiamo sentite fin troppe. Compresa quella che ci vedrebbe fuori anche da un ipotesi di ripescaggio in serie B attraverso il lodo Petrucci: se il Toro non è ancora tecnicamente fallito, come potrebbero essere scaduti i termini per presentare questa domanda?Dietro le quinte, tra i politici che si stanno interessando alla vicenda granata, ci sarebbe l’ex Presidente del Senato Nicola Mancino che, ovviamente, ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito. Ci auguriamo che il Torino non debba dire grazie a nessuno, specie dalle parti di Roma e del Parlamento, ma in questa fase chiunque contribuisca alla salvezza della causa granata va incoraggiato. Lasciando da parte le questioni di colore o appartenenza politica.
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Tra speranze e paure
Un’altra giornata sta scivolando via, tra sussurri, speranze, nuove paure ma ancora nessun fatto concreto. Mentre alcuni organi d’informazione danno già per morto il Toro, noi di toronews ci aggrappiamo alla speranza della...
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