"Di Fornero / Chirico: Si è appena svolta la conferenza stampa di giampiero Ventura allo stadio Olimpico dove il mister ha incontrato i giornalisti. Si parla innanzitutto di Salvatore Masiello, che non è al meglio: "Ha un'infiammazione al bicipite femorale sinistro e dovrà effettuare alcuni esami giovedi, a quel punto valuterò se portarlo a Bergamo". Per quanto riguarda Cerci: "Abbiamo deciso di dargli un'altra settimana a disposizione per lavorare ed averlo al meglio a Bergamo. L'Atalanta è in condizioni migliori di noi, Alessio non giocava una partita da tre mesi, quindi non voglio rischiare né che si infortuni, né che non dia il meglio." E Agostini? "Agostini è ora nelle condizioni in cui eravamo noi a Sappada, deve incominciare la preparazione ex novo".
toro
”Turnover? Non cambia la qualità della squadra”
"Ventura prosegue poi: "Oggi abbiamo lavorato senza prendere in considerazione la formazione, anche se di solito lo facciamo. Ho appena avuto il tempo di capire chi ha recuperato: non posso ancora dirvi se giocherà Vives o Basha ma non sarà in ogni caso un problema. Purtroppo quelli che hanno giocato domenica devono ancora recuperare, devo capire chi ha bisogno di staccare sia fisicamente che psicologicamente. La partita di domenica è stata delicata da tanti punti di vista e abbiamo cercato la vittoria".
"Interrogato circa il modulo, Ventura risponde: "L'Udinese giocherà col 3-5-2, ora deciderò con quale modulo rispondere. Dobbiamo pensare soprattutto a noi stessi, le parate di Gillet a Genova sono dovute al 60% ad errori nostri ma abbiamo comunque giocato una partita di altissimo livello. I calci di rabbia alla porta di Maxi Lopez testimoniano quanto loro sentissero questa sfida. Dobbiamo cercare ulteriore compatezza ed una convinzione sempre maggiore, ma oltre a queste belle parole dobbiamo raccogliere il più possibile i frutti del nostro lavoro. Le partite come quella contro l'Udinese sono molto difficili, concedono pochissimo, ma siamo sereni e siamo consapevoli di potercela giocare. Ora ci manca solo il passo successivo."
"Prosegue poi il Mister: "Il calcio è così, alla prima partita a Siena eravamo già maturi, ma nella seconda contro il Pescara abbiamo avuto la possibilità di fare tutto bene. Avremmo potuto finalizzare anche contro l'Inter, e la partita di Genova è stata straordinaria proprio perché veniva dopo quella contro i nerazzurri. Il calcio è fatto anche di queste cose qui, anche di episodi. Oggi come oggi possiamo vincere, come vincevamo l'anno scorso".
"E ancora: "Sono contento di questa squadra, perché possiamo veramente ritagliarci uno spazio. Siamo assolutamente in grado di farlo, non dico che arriveremo in Champions' ma la mia è una squadra aggressiva e difficile da affrontare. Del mio Bari tre anni fa ne parlava tutta Europa, anche se facevamo pochi goal. Piano piano cresceremo ancora. I Milito comunque non ce li hanno tutti... Pensate al Milan, a quanta qualità ha e a quanto poco sta raccogliendo. Noi lavoriamo con grande serenità."
"Prosegue ancora: "L'anno scorso appena abbiamo cambiato un po', andando a Reggio Calabria col turnover, tutti erano preoccupati. Poi D'Ambrosio ha risolto la partita ed è andato tutto bene. Ma il turnover non funziona così: non è che se va male sei un incapace e se va bene sei un genio. L'anno scorso contro la Samp, quando è entrato Ebagua, tutti mi aveva preso per pazzo. Poi abbiamo vinto e mi hanno considerato un genio. Non è così, al di là del risultato finale. Il problema non è se gioca "mimì" o "cocò", il problema è "come" gioca quel "mimì".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
"Ventura prosegue poi: "Oggi abbiamo lavorato senza prendere in considerazione la formazione, anche se di solito lo facciamo. Ho appena avuto il tempo di capire chi ha recuperato: non posso ancora dirvi se giocherà Vives o Basha ma non sarà in ogni caso un problema. Purtroppo quelli che hanno giocato domenica devono ancora recuperare, devo capire chi ha bisogno di staccare sia fisicamente che psicologicamente. La partita di domenica è stata delicata da tanti punti di vista e abbiamo cercato la vittoria".
"Interrogato circa il modulo, Ventura risponde: "L'Udinese giocherà col 3-5-2, ora deciderò con quale modulo rispondere. Dobbiamo pensare soprattutto a noi stessi, le parate di Gillet a Genova sono dovute al 60% ad errori nostri ma abbiamo comunque giocato una partita di altissimo livello. I calci di rabbia alla porta di Maxi Lopez testimoniano quanto loro sentissero questa sfida. Dobbiamo cercare ulteriore compatezza ed una convinzione sempre maggiore, ma oltre a queste belle parole dobbiamo raccogliere il più possibile i frutti del nostro lavoro. Le partite come quella contro l'Udinese sono molto difficili, concedono pochissimo, ma siamo sereni e siamo consapevoli di potercela giocare. Ora ci manca solo il passo successivo."
"Prosegue poi il Mister: "Il calcio è così, alla prima partita a Siena eravamo già maturi, ma nella seconda contro il Pescara abbiamo avuto la possibilità di fare tutto bene. Avremmo potuto finalizzare anche contro l'Inter, e la partita di Genova è stata straordinaria proprio perché veniva dopo quella contro i nerazzurri. Il calcio è fatto anche di queste cose qui, anche di episodi. Oggi come oggi possiamo vincere, come vincevamo l'anno scorso".
"E ancora: "Sono contento di questa squadra, perché possiamo veramente ritagliarci uno spazio. Siamo assolutamente in grado di farlo, non dico che arriveremo in Champions' ma la mia è una squadra aggressiva e difficile da affrontare. Del mio Bari tre anni fa ne parlava tutta Europa, anche se facevamo pochi goal. Piano piano cresceremo ancora. I Milito comunque non ce li hanno tutti... Pensate al Milan, a quanta qualità ha e a quanto poco sta raccogliendo. Noi lavoriamo con grande serenità."
"Prosegue ancora: "L'anno scorso appena abbiamo cambiato un po', andando a Reggio Calabria col turnover, tutti erano preoccupati. Poi D'Ambrosio ha risolto la partita ed è andato tutto bene. Ma il turnover non funziona così: non è che se va male sei un incapace e se va bene sei un genio. L'anno scorso contro la Samp, quando è entrato Ebagua, tutti mi aveva preso per pazzo. Poi abbiamo vinto e mi hanno considerato un genio. Non è così, al di là del risultato finale. Il problema non è se gioca "mimì" o "cocò", il problema è "come" gioca quel "mimì".
© RIPRODUZIONE RISERVATA