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Udinese-Torino: quante differenze per i tecnici rispetto all’andata

Verso Udinese-Torino/ I granata un girone fa rompevano il digiuno davanti al proprio pubblico

Matteo Senatore

"Era metà ottobre, ma sembra molti campionati fa. La partita di andata di questa sfida ha segnato una tappa importante per il Torino, che proprio contro l'Udinese, alla 7a giornata, riusciva ad ottenere la seconda vittoria in campionato e la prima in casa davanti al proprio pubblico. La differenza che più salta agli occhi è nei numeri delle due squadre: all'andata l'Udinese arrivava a Torino con 13 punti, i granata ne avevano 5. Un girone dopo il Toro è a quota 36, i friulani sono a 28. Un altro mondo.

"STRAMA PIU' SPREGIUDICATO AD OTTOBRE - La differente condizione delle due squadra rispetto al match di andata si ritrova anche nelle diverse scelte tattiche degli allenatori. L'ex allenatore dell'Inter a Torino si presentò schierando in campo la squadra secondo il cosiddetto 'albero di Natale' di ancelottiana memoria: cioè con quattro difensori, tre centrocampisti, due trequartisti offensivi ed una punta pura. Un modulo decisamente più offensivo del 3-5-1-1 con cui ci si aspetta che sistemi i suoi giocatori questo pomeriggio. Uno schema differente dettato da una fiducia molto diversa nella sua squadra. Oggi in attacco dovrebbero giocare l'eterno Di Natale e alle sue spalle Kone, all'andata il trio offensivo era formato dal solito numero 10, supportato da Thereau e Bruno Fernandes, e nel finale di partita era entrato anche Muriel al posto dell'ex Chievo per tentare di raddrizzare la sfida. Vedremo se questa volta la scelta di giocare più coperti, con una linea difensiva che in fase di non possesso si compone di cinque uomini cambierà l'esito della partita.

"VENTURA FEDELE AL 3-5-2 - Chi invece il modulo non ci pensa proprio a cambiarlo è Giampiero Ventura, fedele al 3-5-2 inaugurato lo scorso anno sia nei momenti felici come quello attuale, sia nelle difficoltà, come quelle in cui versavano i granata all'epoca della sfida di andata. A cambiare però se non è stato lo schema sono stati diversi uomini in ruoli chiave. Tra i pali il Torino era infatti in piena 'fase Gillet' con il portiere belga che aveva sopravanzato nelle gerarchie di Ventura Padelli, relegato in panchina e al massimo a qualche comparsata in Europa. Adesso la situazione si è capovolta: Gillet è finito a giocare al Catania, mentre Padelli è diventato l'indiscusso 'numero 1' granata in tutte le competizioni, sia nazionali che internazionali. Proprio contro l'Udinese all'andata aveva debuttato Jansson, che potrebbe essere impiegato anche quest'oggi, ma l'altra grande differenza è in attacco. Amauri, partner di Quagliarella ad inizio stagione, ha perso posizioni su posizioni nelle gerarchie, e l'arrivo di Maxi Lopez lo ha spinto ancora più indietro. Così quest'oggi dovrebbero giocare il biondo argentino, che ha conquistato tutti i tifosi con i suoi gol europei, e Martinez, che sta convincendo ogni partita di più pubblico e critica. Per Quagliarella nessun problema di gerarchie: solo un po' di riposo in vista degli ottavi di finale delll'Europa League; un'eventualità che all'andata non si prendeva neanche in considerazione. Sì, è proprio cambiato (in meglio) il Torino!