Udinese-Torino è alle porte. In vista del match in programma domenica pomeriggio (ore 15) al Friuli di Udine abbiamo deciso di intervistare Simonetta D'Este, giornalista del "Messaggero Veneto" che segue da molto vicino le vicende legate alla formazione di Julio Velazquez.
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Udinese-Torino, D’Este (Messaggero Veneto): “Il Toro deve temere solo sé stesso “
L'intervista / La giornalista del 'Messaggero Veneto' ai nostri microfoni: "Velazquez ha portato una ventata di positività"
Buonasera Simonetta, che aria si respira a Udine in vista del match di domenica?
"Un'aria positiva perché anche l’ultima sconfitta contro la Fiorentina è stata ritenuta immeritata dai tifosi. Perché l'Udinese ha giocato bene, ha fatto una buona partita per cui diciamo che la speranza è quella di riuscire a ricominciare dalla vittoria contro la Sampdoria; proprio al Friuli. Le sensazioni sono queste, poi bisogna fare i conti con una settimana particolare. Ci sono state le Nazionali, l'Udinese ha 'perso' sette giocatori quindi bisognerà vedere come stanno. L’ultimo arrivato è stato Machis (Venezuela n.d.r.) per cui sarà difficile vederlo in campo da titolare. Velazquez dovrà proporre qualche novità".
A proposito di Velazquez: come è stato accolto il nuovo tecnico? I primi risultati sembrano incoraggianti.
"Sì, fino ad ora i risultati sono buoni. Non ha fatto sicuramente male, qualcosa in più rispetto all’anno scorso si è visto: è un'Undinese dinamica, veloce e poi sembra una squadra più felice. Non depressa come quella che avevano lasciato i vari Del Neri, Dddo e Tudor lo scorso anno. Le prime battute sono state positive, l’ambiente lo ha accolto con un po’ di diffidenza perché in pochi lo conoscevano. Però pare che il campo gli stia dando ragione, chiaramente tre partite sono poche ma bisognerà vedere se arriveranno conferme nelle prossime".
Cosa deve aspettarsi il Torino? Un Udinese che proverà a fare la partita o una squadra più prudente?
"L'Udinese deve per forza fare la partita perché non è certamente una squadra improntata verso la difesa. Per cui è più probabile immaginare che vada a proporre piuttosto che a disfare. Bisogna vedere quali saranno i protagonisti, quale sarà anche il modulo. Ci sarà probabilmente il ritorno al 4-1-4-1, con Behrami davanti alla difesa che dovrebbe coprire il lavoro dei centrocampisti. È chiaro che, soprattutto in casa, la squadra di Velazquez non può pensare di difendere e basta. Dovrà essere accorta ed equilibrata ma dovrà cercare anche di proporre gioco, tenendo presente chi ha di fronte. Avere un Machis a mezzo servizio comunque può complicare la vita perché il venezuelano può essere l’uomo in più nelle ripartenze offensive".
La probabile formazione dell'Udinese?
"In porta c'è un ballottaggio tra Scuffet e Musso, la difesa probabilmente sarà la stessa vista contro Samp e Fiorentina con Nuytinck e Samir a comandare la linea. Poi come detto: Behrami, Fofana, De Paul e Mandragora con in attacco Lasagna. C'è da sciogliere il dubbio Machis, ma Velazquez sta valutando l'ipotesi di schierare le due punte con Teodorczyk al fianco di Lasagna. Ma in questo caso bisognerebbe nuovamente cambiare modulo. La sensazione è che si deciderà domani durante la rifinitura".
De Paul è parso in grande spolvero in queste prime giornate. Ma, escluso l'argentino, chi deve temere il Torino?
"Il Torino più che altro deve aver paura della squadra in generale, del gioco che riuscirà a esprimere l'Udinese. Perché, a parte la classe di De Paul, in questo momento l'Udinese non ha individualità di un certo livello. Il Torino deve temere solamente se stesso".
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