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Ulivieri, un ex mai rimpianto

Non ha pace il tecnico di San Miniato, che ha sempre vissuto la sua carriera al confine della realtà, proprio come il paese in cui è nato, a cavallo tra la provincia di Pisa e quella di Firenze. Polemico, stravagante, uomo tutto...

Redazione Toro News

Non ha pace il tecnico di San Miniato, che ha sempre vissuto la sua carriera al confine della realtà, proprio come il paese in cui è nato, a cavallo tra la provincia di Pisa e quella di Firenze. Polemico, stravagante, uomo tutto d’un pezzo, personaggio vero anche se controverso.Dopo la brutta esperienza con il Torino, nella stagione orribile 2002/2003, non ha più avuto nessuna vera opportunità per rimettersi in gioco sino al ritorno a Bologna avvenuto in estate. Le cose per lui in questo momento non stanno andando benissimo, c’è contestazione nell’aria ed il tecnico è tra i primi imputati. Addirittura si vocifera di una panchina a rischio, in caso di sconfitta al Delle Alpi (il nuovo patron Cazzola avrebbe già contattato Zeman). La volta scorsa in cui allenò i felsinei aveva tutt’altro organico, nel campionato '97/98 con un certo Roberto Baggio da gestire e anche lì furono scintille perché osò metterlo in panchina proprio alla vigilia della partita contro la Juventus e il divin codino preferì lasciare il ritiro che essere preso in giro.Il toscanaccio Renzo non ha remore nei confronti dei nomi famosi, anzi li soffre e li accantona, forse per paura di non saperli gestire a dovere, facendo trasparire un carattere volitivo, ma allo stesso fragile. Al Toro la sorte toccò a Galante, che del suo ex tecnico disse: 'Non so dove l’abbiano preso. Di me diceva che ero un grande difensore, però non mi fece mai giocare'. Ulivieri viene ricordato al Toro per i suoi allenamenti al limite del paranormale, si fa per dire. Foglio in mano ci metteva circa un’ora prima di aver sistemato sul campo di Orbassano i giocatori che poi muoveva quasi di forza come fossero pedine degli scacchi. Il pallone? Era un optional. Uno che andò fuori dal coro fu Balzaretti, che dichiarò a proposito di Ulivieri: 'A me piaceva, persona seria e preparata'.Renzaccio aveva anche timore che qualche squadra avversaria lo venisse a spiare e un giorno fermò l’allenamento per chiedere ad un ignaro spettatore di spegnere la telecamera con cui riprendeva le mosse dei giocatori. Questi sono solo alcuni degli aneddoti che hanno costellato la sua breve carriera in granata, che comunque non deve pregiudicare la sua lunga storia in panchina, costellata di successi e prestigio.Insieme a Ulivieri si presenterà a Torino anche il nuovo patron felsineo Cazzola, che ha avuto l’ardire di cancellare dalla città sabauda il Salone dell’Auto, per concentrare tutti gli sforzi sul suo Motor Show a Bologna, del quale è da anni il massimo organizzatore. Tutti ingredienti che renderanno ancora più intensa la sfida di domani.