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Un Mantova ritrovato

di Andrea Rosselli

 

Le gerarchie emerse durante la regular season sono state rispettate: il doppio confronto con il Mantova, in programma giovedì e domenica, si preannuncia ricco di pathos ed agonismo...

Redazione Toro News

di Andrea Rosselli

Le gerarchie emerse durante la regular season sono state rispettate: il doppio confronto con il Mantova, in programma giovedì e domenica, si preannuncia ricco di pathos ed agonismo ai massimi livelli.

La pazza gioia esplosa al termine della semifinale col Modena ha dato in pieno la misura dell'impresa portata a termine dalla squadra di Mimmo Di Carlo, partita per salvarsi (come si conviene ad una neopromossa) e trovatasi invece proiettata in testa alla classifica fin dalle prime giornate grazie ad un solido e collaudatissimo impianto di gioco, ma anche alla presenza di giocatori di qualità superiore alle attese e soprattutto ad uno straordinario spirito di squadra.

Una stagione davvero da sogno quella dei virgiliani, anche se chiusa in netto calando: rimasti ininterrottamente al comando della graduatoria della sesta alla ventiseiesima giornata, i biancorossi hanno infatti iniziato a perdere colpi a partire dal mese di febbraio. Un calo di forma palesatosi prima con la sconfitta interna contro il Vicenza di Camolese e poi con i tre rovesci esterni consecutivi contro le altre prime della classe, vale a dire Atalanta, Catania e Torino, e pagato in classifica con la caduta fino al quarto posto. Anche il finale di stagione non è stato certo scintillante, ma il vantaggio accumulato nella prima parte ed un paio di vittorie chiave fuori casa (Catanzaro e Trieste) hanno consentito al Mantova di conservare la seconda piazza nella griglia playoff.

Il resto è storia recente, anzi recentissima: la doppia sfida col Modena, che sulla carta era nettamente più in forma, ha fatto vedere una squadra ampiamente rigenerata, sia sul piano fisico che su quello della solidità difensiva ed ovviamente delle motivazioni. Si è insomma rivisto il Mantova di inizio stagione, una formazione sempre corta, aggressiva e compatta, grintosa fino all'inverosimile e capace di tenere un livello di pressing quasi ossessivo per gran parte dei 90 minuti, con la partecipazione attiva di tutti e 10 i giocatori di movimento.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dall'anemia del reparto offensivo: già poco prolifici per tutta la regular season, i virgiliani hanno realizzato la miseria di due gol nelle ultime cinque partite, il che ovviamente rappresenta una grossa preoccupazione in vista di una finale nella quale non subire reti non basterà.