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Un Palermo con poche alternative

Tra muscoli stirati, ultime febbri invernali e acciacchi di vecchia data, la truppa torinista non è in un grande stato di forma. E quella degli avversari?
Davide Ballardini, innanzitutto, dovrà fare a meno di...

Redazione Toro News

"Tra muscoli stirati, ultime febbri invernali e acciacchi di vecchia data, la truppa torinista non è in un grande stato di forma. E quella degli avversari?Davide Ballardini, innanzitutto, dovrà fare a meno di due squalificati (solo Pisano per Camolese): l’ex granata Bovo ed il terzino Cassani, più volte accostato al granata quest’Estate. Quest’ultimo rischia di mancare parecchio, non perché si tratti di un fuoriclasse assoluto, ma perché i rosanero sono privi di un’alternativa, dopo la cessione di Capuano al Catania, a Gennaio. Un po’ come capitava proprio al Torino fino al mercato invernale, quando disponeva del solo Colombo, prima che venisse acquistato Rivalta. Molte le analogie.

"L’unico elemento in grado di sostituire il laterale destro è proprio un acquisto della sessione di riparazione: il 19enne Michel Morganella, proveniente dal Basilea, che conosce Dzemaili per essere nel giro delle nazionali giovanili svizzere. Sarebbe l’esordio, per lui. Confermato il resto della difesa: Carrozzieri-Kjaer al centro, Balzaretti a sinistra.Il centrocampo di Ballardini potrebbe essere speculare a quello di Camolese: a rombo, con Migliaccio vertice basso, Simplicio alto, Nocerino e Liverani ai lati (difficile invece vedere Bresciano).

"L’unico reparto dove non ci sono dubbi di sorta è l’attacco: Miccoli-Cavani. La bella coppia gol non ha molte alternativa, che praticamente si riducono al solo Succi, tanto che quando uno dei due è assente il risultato non è quasi mai positivo (come accaduto contro il Chievo, prima della pausa, per la squalifica di Miccoli). In generale, il Palermo è una squadra dalla panchina piuttosto corta, ma dagli undici decisamente di qualità; un po’ lento il suo centrocampo, peccato che neppure quello granata, Abate a parte, non brilli in rapidità. Attenzione dunque ai siciliani, che vogliono "assolutamente vincere, se no la Uefa diventa un miraggio", come ha dichiarato proprio Fabrizio Miccoli.