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Un Torino da A

di Valentino Della Casa - Se ieri ci si aspettava una prova di forza dal Torino, allora ci si può altamente definire soddisfatti. Piace molto, questa squadra, che vanta un'ottima organizzazione difensiva (i due gol...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - Se ieri ci si aspettava una prova di forza dal Torino, allora ci si può altamente definire soddisfatti. Piace molto, questa squadra, che vanta un'ottima organizzazione difensiva (i due gol subiti, soprattutto il secondo, sono figli di una distrazione dovuta anche al risultato parziale di 4-1 con la gara che volgeva ormai al termine), un ottimo equilibrio a centrocampo e tanta qualità in attacco, dove segnano finalmente un po' tutti. È finita l'era delle “dipendenze” da altri giocatori, pur evidenziando il fatto che, senza Bianchi, questo Torino si è di solito reso meno incisivo sotto porta. Ma quello che stupisce maggiormente è che il Toro può considerarsi troppo una squadra da A, per fare benissimo in Serie B.Frase assurda, in effetti, che rischia di creare un vero e proprio effetto boomerang per i giocatori granata che, quest'anno, sono sempre scesi in campo con un'umiltà quasi disarmante. Eppure, è evidente che il Toro riesce a vincere e soprattutto convincere quando di fronte si ritrova una squadra che giochi al pallone, non che si riduca ad un timoroso ma solido catenaccio, chiudendo ogni spazio possibile alla manovra avversaria e rinunciando, quasi al 100%, di provare a fare gol. Al di là del forse eccessivo gioco offensivo di Zeman (escluso il gol di Basha, da situazione di palla inattiva, le altre reti sono derivate da eccessiva esuberanza di Anania e compagni), il Torino offre al proprio pubblico il meglio di sé contro squadre che non si nascondono dietro a mille tatticismi. Come il Verona, che, con il suo gioco organizzato ma mai troppo difensivo, è capitolata in casa contro i granata addirittura per 3-1.Ventura, Petrachi, Cairo e anche tutti i tifosi possono dunque sorridere: con le necessarie modifiche le gioie potrebbero protrarsi anche oltre questa bellissima annata, che sta finalmente facendo tornare alla gente la voglia “matta” di Toro, quell'attesa spasmodica della partita che mancava da troppo tempo, dono anni di umiliazioni. Ora il Torino è veramente padrone del suo destino, e questa volta sembra che possa anche essere indiscusso padrone del suo campionato.Non male, se consideriamo il primo giorno di ritiro e l'accoglienza (giustificata, perché la rabbia degli addirittura mancati play off non poteva cancellarsi in men che non si dica) non certo idilliaca riservata a chi l'anno scorso già c'era e chi invece era appena arrivato. Non male, se consideriamo tutti gli infortuni, anche molto importanti, che hanno falcidiato un gruppo costruito per essere ancora più competitivo. Non male, infine, se pensiamo che questo Toro è primo senza sosta dalla quarta giornata di campionato.Regalo di Natale più bello, nell'ultima partita casalinga dell'anno, proprio non poteva essere fatto. Un futuro diverso, finalmente, non è più auspicato.

(Foto: M. Dreosti)