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Un Toro deludente

Sì proprio un punto guadagnato quello contro il Siena. Quattro turni di campionato e quattro punti in classifica. Questo è un bottino un po’ scarso, mancano almeno due punti. Se, dopo il...

Redazione Toro News

"Sì proprio un punto guadagnato quello contro il Siena. Quattro turni di campionato e quattro punti in classifica. Questo è un bottino un po’ scarso, mancano almeno due punti. Se, dopo il pareggio di una settimana fa a Palermo, si poteva essere soddisfatti per il gioco prodotto dalla squadra di Novellino, oggi, dopo il pareggio casalingo con il Siena ci s’interroga su cosa manca a questa squadra, in vista soprattutto delle prossime due partite che si disputeranno nell’arco di una settimana. Ieri i bianconeri del Siena sono apparsi più pimpanti dei granata. Oltre ad avere idee chiare e ad aiutarsi reciprocamente producendo lanci lunghi per cogliere i tagli di Maccarone, che in più occasioni da solo ha messo in difficoltà i centrali del Toro, si sono procurati due legittimi rigori e altri due ne hanno reclamati uno per uno sgambetto di Comotto ai danni di Galloppa e l’altro per un mani in area di Lanna. La partita del Torino può essere riassunta così: al ventiquattresimo Dellafiore ha segnato l’uno a zero, Recoba e Rosina non hanno fatto la differenza, Sereni ha parato due rigori, dal settantottesimo i granata sono stati in superiorità numerica, sul finire della gara il Toro ha tentato di mettere in difficoltà il Siena senza riuscirci realmente, nota positiva Malonga e Rubin quando sono entrati hanno dimostrato di essere più brillanti di Recoba e Lanna.

"La manovra del Torino è sempre stata macchinosa. Utile la generosità di Grella che ha lottato su ogni pallone e quella di Barone che oltre ad aver partecipato all’azione del vantaggio granata ha saputo, soprattutto nel primo tempo, ben gestire i palloni che gli sono passati fra i piedi. Evanescenti i due fantasisti, Recoba e Rosina, che hanno sbagliano troppi tocchi. Il Chino ha elettrizzato solo in un’occasione, poco prima del gol di Dellafiore, quando con un fendente ha impegnato Elefteropoulos. Il Principino non è riuscito a trovare la posizione per tutto il primo tempo, poi, ha sciupato più di un’occasione non inquadrando lo specchio della porta soprattutto, quando, di testa, ha mandato alto sopra la traversa una facile deviazione. Preoccupa in modo particolare la poca brillantezza di Corini, che non ha dato le giuste geometrie che servono per impostare la manovra. Altro motivo di apprensione è la difesa che in questo inizio di campionato non ha ancora mai convinto. I centrali troppo spesso sono in affanno. Lanna alterna giocate discrete a troppi palloni sprecati. Comotto, ieri, con il Siena è stato costretto troppe volte a presidiare la sua zona per evitare guai, così non ha potuto sfruttare tutto il suo potenziale sulla fascia limitando le sue incursioni. Sereni è stato il migliore in campo, non è facile parare due rigori ed è assolutamente incolpevole sulla ribattuta in rete di Maccarone; inoltre di piede ha salvato la sua porta da una conclusione maligna di Vergassola per giunta deviata da una mischia in area. Generosa e di sacrificio, come al solito, la prova di Bjelanovic, tenuto a bada da Portanova e Loria, ma troppo spesso è con le spalle alla porta, crea sponde e varchi per i compagni ma non è mai pungente sotto porta.

"Essere imbattuti dopo quattro turni di campionato è positivo, ma non aver vinto nessuna partita non lo è. Alcuni potranno pensare che l’anno scorso questi pareggi sarebbero state delle sconfitte, forse hanno ragione, ma paragonare un campionato ad un altro lascia il tempo che trova. Con i pareggi a ripetizione si fa un campionato in affanno, senza gioie e con troppe recriminazioni. Vincere è diventato un obbligo a cominciare da mercoledì a Parma.