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Una vittoria non nasconde i problemi

Quando il numero tre dell'Ascoli ha buttato in rete il secondo gol di giornata dei fratelli Ciofani (ma anche il secondo gol stagionale contro il Toro della sua famiglia, dopo quello di Gubbio), la reazione granata é stata propria di un...

Redazione Toro News

Quando il numero tre dell'Ascoli ha buttato in rete il secondo gol di giornata dei fratelli Ciofani (ma anche il secondo gol stagionale contro il Toro della sua famiglia, dopo quello di Gubbio), la reazione granata é stata propria di un gruppo psicologicamente forte: rapidamente palla al centro, e via, ripartire seguendo lo stesso canovaccio di prima.Niente gesti di stizza, niente sguardi sconsolati, niente sottili accuse reciproche fra compagni; e similmente, quella della curva Maratona, che non ha neppure interrotto per un istante il coro di sostegno che stava cantando in quel momento.Spazzati via molti dubbi sulla tenuta della squadra di Ventura, con la partita di ieri. Non tanto per la vittoria, ottenuta faticosamente contro l'ultima della classe, ma proprio per l'atteggiamento: un Toro che ha cambiato per l'occasione il proprio modo di giocare in avanti (bravissimo e duttile il mai dogmatico mister a disegnare un ruolo “nuovo” a Stevanovic e Vives), che ha prodotto un bel volume d'azione offensive, e che ha patito dell'ormai quasi congenita sterilità realizzativa. Complice anche un Bianchi che non si risolve, che ancora non esce da quel tunnel in cui tutti i grandi bomber, prima o poi, in carriera fanno un viaggio. L'importante é che sia breve, e che quando ne uscirà trovi lo stesso affetto di quando vi é entrato.Parlando strettamente di calcio, Torino-Ascoli ha definitivamente restituito ai granata una punta “come si deve”, quel giocatori che a Colantuono era mancato per fare il salto di qualità e che stava mancando anche a Ventura per scelte (obbligate) tattiche: Antenucci c'é. Corre, tira, sbaglia molto, ma fa anche molto. Sgrigna, invece, mastica amaro: vedendo il capitano sempre in campo nonostante il periodaccio, e con un concorrente in meno (lo squalificato Ebagua), pensava di meritare qualche chance. Ora, sta legittimamente meditando sul da farsi.Ma quel che soprattutto emerge dalla gara di ieri é come, ancora una volta, la sapienza di Ventura e l'applicazione dei calciatori abbiano mascherato le lacune di una squadra. Dove delle difficoltà dell'attacco si é già detto, dove manca un regista quando manca Iori (per quanto chi ieri ha giocato l'abbia fatto al massimo delle proprie possibilità), dove mancano gli esterni che possano dare il cambio a Stevanovic quando questi finisce la benzina (cosa che accade praticamente sempre) o che permettano di non adattare l'encomiabile Vives perennemente a ruoli non suoi.Bene i tre punti e la vetta ritrovata, non ci si facciano però illusioni e si lavori per accelerare verso la Serie A.

(foto N.Campo)