di Paolo Morelli
toro
Uno che segna
di Paolo Morelli
Se ce lo avessero detto il primo di febbraio, avremmo liquidato con una risata l’ipotesi di un gol di Rolando Bianchi con indosso la maglia del Toro. Invece...
Se ce lo avessero detto il primo di febbraio, avremmo liquidato con una risata l’ipotesi di un gol di Rolando Bianchi con indosso la maglia del Toro. Invece l’ex centravanti reggino ha deciso di mettere una pietra sopra alle incomprensioni di gennaio, venendo a Torino per dimostrare il proprio valore. Quella passerella poco prima di Toro-Brescia coi tifosi che lo acclamano e – soprattutto – non lo fischiano (com’era successo a Toro-Lazio), sta a significare che la volontà di dimenticare quella faccenda è anche dei tifosi. Chiarita o non chiarita che sia, ora fa parte del passato.Non male l’esordio in campionato: buona prestazione e gol. Non un gol da cineteca, anche piuttosto facile, ma lui era là. Cioè nella posizione che si compete ad una prima punta che sta là davanti solo per buttarla dentro, non importa se di piede, di testa o con una finezza, basta che la butti dentro. E sappiamo quanto sia mancata una figura del genere al Toro degli ultimi anni, dove l’ultimo grande bomber in grado vincere una classifica marcatori è stato Marco Ferrante. Dopo di lui, il vuoto. Ora Bianchi c’è ed è quello che serviva ad un Toro pieno zeppo di seconde punte che non aveva neanche un finalizzatore. A inizio mercato l’ipotesi di un suo arrivo fu accolta con scetticismo, e dai più anche con una certa avversione. Poi però ci si è resi conto che l’ipotesi non era poi così male.In squadra Bianchi pare essersi ambientato alla perfezione. Del resto conosceva già alcuni dei suoi attuali compagni, Amoruso a parte, per i trascorsi condivisi in Under 21. Ci vuole un altro po’ di tempo per oliare qualche meccanismo, ma siamo già sulla buona strada. Bisognerà lavorare con impegno e Bianchi per venire qui, non va dimenticato, si è più che dimezzato lo stipendio. Certo, guadagna comunque un milione all’anno, che non è poco, ma se si pensa che prima ne guadagnava due e mezzo ci si rende conto dello “sforzo” fatto. Questo significa che ha voluto il Toro, quando su di lui c’era anche il Genoa. Chi vuole il Toro è sempre bene accetto, deve solo dimostrare di poter vestire questa maglia con umiltà e impegno, i tifosi non chiedono altro. Se poi questo qualcuno è in grado di segnare almeno 15 reti, ancora meglio.
Foto: Maurizio Dreosti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
Se ce lo avessero detto il primo di febbraio, avremmo liquidato con una risata l’ipotesi di un gol di Rolando Bianchi con indosso la maglia del Toro. Invece...
Se ce lo avessero detto il primo di febbraio, avremmo liquidato con una risata l’ipotesi di un gol di Rolando Bianchi con indosso la maglia del Toro. Invece l’ex centravanti reggino ha deciso di mettere una pietra sopra alle incomprensioni di gennaio, venendo a Torino per dimostrare il proprio valore. Quella passerella poco prima di Toro-Brescia coi tifosi che lo acclamano e – soprattutto – non lo fischiano (com’era successo a Toro-Lazio), sta a significare che la volontà di dimenticare quella faccenda è anche dei tifosi. Chiarita o non chiarita che sia, ora fa parte del passato.Non male l’esordio in campionato: buona prestazione e gol. Non un gol da cineteca, anche piuttosto facile, ma lui era là. Cioè nella posizione che si compete ad una prima punta che sta là davanti solo per buttarla dentro, non importa se di piede, di testa o con una finezza, basta che la butti dentro. E sappiamo quanto sia mancata una figura del genere al Toro degli ultimi anni, dove l’ultimo grande bomber in grado vincere una classifica marcatori è stato Marco Ferrante. Dopo di lui, il vuoto. Ora Bianchi c’è ed è quello che serviva ad un Toro pieno zeppo di seconde punte che non aveva neanche un finalizzatore. A inizio mercato l’ipotesi di un suo arrivo fu accolta con scetticismo, e dai più anche con una certa avversione. Poi però ci si è resi conto che l’ipotesi non era poi così male.In squadra Bianchi pare essersi ambientato alla perfezione. Del resto conosceva già alcuni dei suoi attuali compagni, Amoruso a parte, per i trascorsi condivisi in Under 21. Ci vuole un altro po’ di tempo per oliare qualche meccanismo, ma siamo già sulla buona strada. Bisognerà lavorare con impegno e Bianchi per venire qui, non va dimenticato, si è più che dimezzato lo stipendio. Certo, guadagna comunque un milione all’anno, che non è poco, ma se si pensa che prima ne guadagnava due e mezzo ci si rende conto dello “sforzo” fatto. Questo significa che ha voluto il Toro, quando su di lui c’era anche il Genoa. Chi vuole il Toro è sempre bene accetto, deve solo dimostrare di poter vestire questa maglia con umiltà e impegno, i tifosi non chiedono altro. Se poi questo qualcuno è in grado di segnare almeno 15 reti, ancora meglio.
Foto: Maurizio Dreosti
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