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Un’occasione da non sprecare

Il sabato di campionato ha regalato solo buone notizie e un’incredibile occasione da sfruttare per il Toro. Le sconfitte di Catania e Brescia, i pareggi di Cesena (nell’anticipo) e Mantova (grazie ad un arbitraggio...

Redazione Toro News

"Il sabato di campionato ha regalato solo buone notizie e un’incredibile occasione da sfruttare per il Toro. Le sconfitte di Catania e Brescia, i pareggi di Cesena (nell’anticipo) e Mantova (grazie ad un arbitraggio a dir poco amichevole) hanno compattato l’alta classifica, offrendo una possibilità ghiottissima per le due squadre impegnate nel posticipo: in caso di colpaccio al Delle Alpi l’Atalanta si ritroverebbe da sola in vetta alla classifica, in caso di (auspicatissima) vittoria granata, il Toro si ritroverebbe a –3 dai nerazzurri e dal secondo posto.

"Gli uomini di De Biasi hanno chiaramente rallentato negli ultimi due mesi, hanno vinto una sola gara nelle ultime sette (a Cremona), ma un successo domani sera consentirebbe di rilanciare alla grande le ambizioni di promozione diretta, in attesa dell’ufficializzazione di Abbruscato, destinato ad essere il botto del mercato di gennaio. A questo punto la domanda sorge spontanea, come direbbe un noto conduttore televisivo: ma quale Toro vedremo in campo contro l’Atalanta? Quello pavido e tremebondo dominato dall’Arezzo e incapace di imporsi contro l’AlbinoLeffe o quello tosto e autoritario che spesso abbiamo ammirato nelle partite casalinghe, almeno sino a dicembre?

"Il Delle Alpi, roccaforte inespugnabile fino alla sfida contro l’Arezzo, è stato il fortino attorno al quale il Torino ha costruito le sue fortune in classifica, ma nelle ultime tre uscite sono arrivati solo due punti, una miseria per chi aveva vinto sette delle prime nove gare casalinghe. La vittoria davanti alla Maratona manca dal 3 dicembre, contro la Triestina: un’eternità. E’ ora di invertire la rotta e farlo nell’occasione più importante, contro la squadra più in forma (e forse più forte) del campionato avrebbe davvero un valore triplo, come ha detto ieri Andrea Ardito in conferenza stampa. Al di là dei moduli e delle alchimie tattiche (una o due punte, 4-3-2-1 oppure i tre esterni alle spalle di Stellone), quella che la gente granata vuole rivedere è quello spirito guerriero, quegli occhi della tigre (ricordando le parole di De Biasi, con riferimento a Stallone-Rocky) che sono mancati nell’ultimo periodo. Oltre ad una certa brillantezza atletica.

"Si è passati da un eccesso di entusiasmo ad un periodo in cui tutto sembra nero: gli umori del pubblico del Toro sono altalenanti, come spesso accade in situazioni del genere. Si è arrivati persino a discutere il presidente Cairo, che fino a poche settimane prima era il Papa, il supremo, l’unico. Ma basta poco per riaccendere la scintilla. Contro l’Atalanta non ci sono dubbi che la Maratona sarà ancora una volta il dodicesimo giocatore in campo, dimenticando i fischi (forse ingenerosi) del finale contro l’Arezzo. Ai giocatori il compito di trascinare la folla per riprendere il cammino vincente.