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Ventura, è il momento dei ringraziamenti

Sta per avere inizio la conferenza stampa di Giampiero Ventura. Il tecnico sta prendendo posto in sala stampa e fra qualche minuto comincerà a parlare.

"L'AlbinoLeffe ha solo la valenza dei numeri. Rimane un campionato sopra...

Redazione Toro News

Sta per avere inizio la conferenza stampa di Giampiero Ventura. Il tecnico sta prendendo posto in sala stampa e fra qualche minuto comincerà a parlare.

"L'AlbinoLeffe ha solo la valenza dei numeri. Rimane un campionato sopra le righe, ed è un campionato di questi giocatori, partiti in un momento non facile, passati attrivarso il lavoro, la disponibilità e bravi a ritagliarsi questo spazio".

Per Ventura è il momento dei ringraziamenti: "Credo, senza offesa, di aver avuto i migliori magazzinieri di sempre, il miglior staff medico di sempre. Ferri è un discorso a parte, è stato determinante specie all'inizio, quando avevo bisogno di conoscenza, di confronti. Ho trovato una persona che ha capito che c'era entusiasmo e voglia. Ringrazio il mio staff, sono degli amici. Abbiamo visto 200 filmati, con Sullo e Zinetti, con Innocenti. Lo staff è stato sin troppo poco ricordato ed elogiato. Voglio farlo io, pubblicamente. I giocatori li ringrazierò personalmente".

"Ringrazio la società, ma anche la gente, che prima mi ha guardato con sospetto poi ha capito la serietà con cui si facevano le cose. Questa è la piazza più difficile, dal punto di vista dei media, ma ringrazio tutti, mi sono arricchito. Ho cercato di capire cosa facevamo, chi eravamo, a volte ci sono riuscito a volte no, sono state esperienze positive che mi hanno fatto capire tante cose e che mi hanno rafforzato e caricato, stimolato. Alcune mi hanno fatto arrabbiare. Nelle mie conferenze mi sono comunque sempre sentito a casa, qualcosa del mio carattere dovevo smussarla".

"Chi mi ha scritto non mi ha fatto i complimenti per la vittoria, ma perché ho vinto a Torino".

"Sentirsi protagonisti è piacevole, molti lo sono stati, non tutti, ma molti di voi sì. I milioni di euro di differenza le puoi colmare col lavoro, ma c'è bisogno di tutti. 40 giorni ci separano dall'inizio di un'avventura, ma senza di voi non ce la si può fare. La mia è una speranza, non voglio essere mieloso, ma è una cosa che penso".

Sulla possibilità di vedere domani sera i giocatori meno impiegati: "Odio la banalità, ma questo è anche il campionato di Zavagno, quello di De Feudis. Faccio giocare Gomis, perché se lo è meritato, stando lì, allenandosi sempre come se dovesse giocare. Giocherà Masiello, giocherà Pratali, giocherà Suciu, giocherà Verdi".

Su Chiosa: "Non lo so ancora".

"Tutti devono sentirsi parte integrante, tutti sono stati determinanti e non finirò mai di ringraziarli. Zavagno l'ho avuto a Pisa, l'ho lasciato uomo e l'ho ritrovato uomo. Non avete idea di quanto, anche lui, sia stato determinante".

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