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Ventura e Mandorlini, due carriere e un crocevia: Torino

I due tecnici / Due storie simili: tanta gavetta per poi approdare al porto della consacrazione. Con un lungo passato alle spalle e un futuro ancora da scrivere

Redazione ToroNews

"Le vie del calcio, si sa, sono infinite. Tuttavia, capita spesso di incrociare la strada di qualcun altro, anche in tempi lontani l'uno dall'altro. Il crocevia in questione è proprio Torino – sponda granata, ovviamente; le strade sono quelle di Andrea Mandorlini e Giampiero Ventura. Il primo ama definirsi un “figlio del Fila”. Il secondo, in attesa che il Fila venga rimesso in piedi, sta cercando di ricostruirne perlomeno lo spirito, il senso di appartenenza, l'orgoglio. Torino è stata stazione di partenza per uno, di arrivo per l'altro.

"Mandorlini partì dal granata come calciatore per vagare poi attraverso mezza Italia, seguendo un percorso altrettanto travagliato come allenatore, fino ad approdare – nel 2010 – a quella che sembra essere la sua dimensione definitiva: l'Hellas Verona che il tecnico ravennate ha condotto dalla Lega Pro alla Serie A, dando continuità al progetto tecnico e rivitalizzando giocatori come Toni, tornato a brillare sul palcoscenico italiano dopo un'avventura negli emirati che, per la maggior parte dei suoi colleghi, rappresenta il punto di non ritorno verso il viale del tramonto.

"Ventura, altrettanto,  ha dovuto vagare molto (passando anche da Verona, corsi e ricorsi storici), prima di trovare la realtà giusta nella quale mettere in pratica la sua filosofia calcistica. Il Torino, che è stato il trampolino nel mondo del calcio per il suo collega, è diventato per lui l'occasione tanto cercata di ritagliarsi un posto al sole, dopo molti anni vissuti tra esoneri e provincia. Dopo la promozione, nelle ultime stagioni ha dovuto gestire situazioni e pressioni che, dopo quasi quarant'anni carriera, forse non si aspettava più di dover affrontare, e che hanno stimolato lui e l'ambiente.

"Due tecnici di carattere (carattere che Mandorlini ha talvolta anche pagato), in sella da molti anni alla stessa creatura che hanno ormai plasmato a loro immagine e somiglianza, con costanza e risultati. E se Ventura, alla domanda di un suo possibile approdo a una grande squadra, ha replicato che la grande squadra se la sta costruendo, Mandorlini non ha chiuso le porte ad un possibile ritorno a casa, a quel Filadelfia che, magari, potrebbe in futuro essere rinato. E chissà che quel matto dio del calcio non decida di far incrociare di nuovo queste due lunghissime strade, ancora una volta sulle sponde del Po.

Nikhil Jha