"L’anagrafe dice che lunedì sera sarà sfida tra decani, i due più vecchi della Serie A. Ma a ben guardare Zeman e Ventura restano anche due tra quelli con le idee più innovative, inossidabili al tempo e alle polemiche, alle occasioni avute e a quelle mancate, alla faccia di protagonisti che cambiano come indossare una camicia pulita.MISTER ALLEGRIA - E soprattutto sono molto più simili di quel che si possa pensare. A partire dalla loro idea di fondo, che è quella di giocare divertendo. Perché va benissimo il pragmatismo di Stramaccioni che tanti proseliti sta facendo nel calcio che conta, quello che i nostri due raramente in realtà frequentano. Però alla fine il divertimento è altra cosa, anche se il tasso di libidine (per rifarci al genovese) espresso quest’anno da Roma e Toro complessivamente è stato inferiore a quanto facessero immaginare le promesse.
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Ventura e Zeman, due come noi
L’anagrafe dice che lunedì sera sarà sfida tra decani, i due più vecchi della Serie A. Ma a ben guardare Zeman e Ventura restano anche due tra quelli con le idee...
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"FILOSOFIA SIMILE - L’ideale sarebbe un bel mix: la devastante propensione offensiva del giallorosso, che a conti fati vanta comunque il secondo attacco della serie A, e la logica blindatura del secondo che sta costruendo la classifica con la difesa, mica con la penuria di un reparto offensivo limitato allo stretto necessario. Già lo scorso anno, entrambe le volte che si sono incrociati, è stata stima reciproca prima, polemiche (da un lato, è bene ricordarlo) poi ancorché ai punti quel Pescara abbia probabilmente dimostrato di essere più spettacolare e divertente.
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"COSI’ VICINI - Zeman è così. Quando gli hanno dato la possibilità di costruire e non semplicemente limitarsi a fare il ragioniere della panchina, ha vinto e divertito. Come a Foggia, come i primi due anni alla Lazio, o ancora nel primo ciclo al Lecce e lo scorso anno a Pescara. Ma se gli impongono le scelte, difficilmente si adegua. Ecco perché con buona pace dei suoi molti estimatori anche fra i tifosi del Toro, da queste parti non potrà mai riuscire a lavorare al meglio. Non così Ventura, maestro nel fare di necessità virtù e adattarsi, adattando anche il gioco. Sfida strana la loro, ma decisamente accattivante.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’anagrafe dice che lunedì sera sarà sfida tra decani, i due più vecchi della Serie A. Ma a ben guardare Zeman e Ventura restano anche due tra quelli con le idee...
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"FILOSOFIA SIMILE - L’ideale sarebbe un bel mix: la devastante propensione offensiva del giallorosso, che a conti fati vanta comunque il secondo attacco della serie A, e la logica blindatura del secondo che sta costruendo la classifica con la difesa, mica con la penuria di un reparto offensivo limitato allo stretto necessario. Già lo scorso anno, entrambe le volte che si sono incrociati, è stata stima reciproca prima, polemiche (da un lato, è bene ricordarlo) poi ancorché ai punti quel Pescara abbia probabilmente dimostrato di essere più spettacolare e divertente.
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"COSI’ VICINI - Zeman è così. Quando gli hanno dato la possibilità di costruire e non semplicemente limitarsi a fare il ragioniere della panchina, ha vinto e divertito. Come a Foggia, come i primi due anni alla Lazio, o ancora nel primo ciclo al Lecce e lo scorso anno a Pescara. Ma se gli impongono le scelte, difficilmente si adegua. Ecco perché con buona pace dei suoi molti estimatori anche fra i tifosi del Toro, da queste parti non potrà mai riuscire a lavorare al meglio. Non così Ventura, maestro nel fare di necessità virtù e adattarsi, adattando anche il gioco. Sfida strana la loro, ma decisamente accattivante.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
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