"Nemo proheta in patria? Chiedere a Giampiero Ventura, vecchio lupo di mare nato a Genova Cornigliano con la maglietta della Doria sulle spalle. E da Bogliasco, levante ligure genovese, iniziò la sua lunga, silenziosa ed umile scalata verso il calcio della Serie A.
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Ventura e Zenga: stili diversi, stessa gavetta
Torino-Sampdoria / Il tecnico granata ha affrontato tante sfide, tutte in Italia. Il collega doriano, invece, ha provato a farsi strada all'estero: negli Emirati Arabi Uniti
"A differenza del "collega" Walter Zenga, l'attuale tecnico del Torino non ha mai avuto una vera e propria formazione agonistica. Ventura inizò ad allenare ad appena 28 anni; dava indicazioni ai giovani del settore giovanile blucerchiato, prima di approdare come vice in prima squadra nel 1971. La gavetta fu tutta di stampo ligure: i campi di Rapallo, Albenga, Chiavari e Spezia gli insegnarono che l'umiltà viene prima di tutto, infondendo questo importante valore anche alle squadre che allenerà in futuro. Dal Giarre al Torino passando per il "Bari dei miracoli" e l'esperienza di Pisa, attraverso la quale si fece conoscere al grande pubblico per il gioco spumeggiante il 4-2-4, eretto a totem della sua sapienza linguistica.
"Nessun è profeta è in patria, dicevamo. Perchè l'esperienza di Giampiero Ventura alla Sampdoria corrisponde - forse - a una delle più negative della sua carriera: stagione 1999/2000, quinto posto in Serie B. Troppo poco per l'ambiziosa società di Enrico Mantovani, figlio del compianto Paolo scomparso nel 1993.
"L'avversario Walter Zenga, invece, è al ritorno in Italia dopo un lungo soggiorno arabico tra Ryad, Dubai e Abu Dhabi. Da calciatore ha difeso i pali della Sampdoria dal 1994 al 1996 ma è a Milano, con l'Inter, ad aver ottenuto le soddisfazioni più grandi. Nel suo palmarés figurano uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e due Coppa UEFA, in quel quinquennio d'oro per le squadre italiane in Europa. Altrettanto ricco, inoltre, il bottino come allenatore: un campionato rumeno, un campionato serbo-montenegrino (la scissione di Podgorica da Belgrado sarebbe arrivata solo nel 2008) e una Coppa di Serbia e Montenegro conquistati alla guida della Steaua di Bucarest e della Stella Rossa di Belgrado.
"Zenga ha voluto come suo vice un "sergente di ferro" di tutto rispetto: Gigi Cagni, che ha approfittato di una pausa dalla Serie A per prendere il brevetto di volo e studiare il calcio americano della MLS. I rapporti tra Zenga e Cagni, tuttavia, si sono ben presto logorati - nonostante la decennale amicizia - e il vice di Zenga, che aveva abbracciato con entusiasmo questa nuova avventura, ha preferito farsi da parte. Per il bene del legame con "l'uomo ragno" e per quello della Sampdoria stessa.
"Dopo la Caporetto in Europa League contro il modesto Vojvodina, la Sampdoria si è ripresa, e il terribile turno preliminare sembra ormai un vago ricordo. Attraverso un rapporto schietto e, talvolta, molto rudo, Zenga ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza. Grintosa e instancabile, come lo era il suo allenatore quando si trovava in mezzo ad una porta.
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