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Ventura: ”Ogbonna fuori per precauzione”

In sala stampa, all'incontro coi giornalisti il Tecnico Ventura appare sereno e consapevole che la...

Redazione Toro News

In sala stampa, all'incontro coi giornalisti il Tecnico Ventura appare sereno e consapevole che la trasferta di Palermo sarà molto difficile: "Sappiamo che affronteremo una buona squadra, in un ambiente molto caldo, contro una formazione che con Gasperini si è ritrovata e per noi sarà una verifica importante, anche sul piano della consapevolezza. Da loro ci sono giocatori importanti, Miccoli è uno di questi ma non solo, se penso a tanti altri che hanno magari un nome meno altisonante, tipo Morganella che sta facendo una gran stagione".Parlando di Ogbonna: "Angelo non parte, il medico ha detto che è meglio che si riposi un attimo, io non so nel dettaglio cosa abbia ma mi fido del medico, oggi non si è allenato e quindi resta a Torino." In difesa sicuramente Di Cesare e Glik? "Non è detto, c'è anche Rodriguez, ha giocato tutta la partita con il Rijeka, è in grado di giocare ma non ha ancora i 90 minuti in campionato, forse sotto quel profilo può dare qualche dubbio ma ci sono altri dieci compagni intorno che possono dargli una mano".IL MODULO - Che modulo per il Palermo, coi due trequartisti? "Il Palermo ha il suo modo di giocare, noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita e trovare la nostra identità. Conosco bene come gioca Gasperini ma noi dobbiamo pensare a noi stessi." Relativamente all'allenamento inaspettatamente a porte chiuse in settimana? "Già sono tra gli allenatori che fa più allenamenti a porte aperte, magari col senno di poi alcuni avrei dovuto farli a porte chiuse (ndr: ride), quello di giovedi l'ho fatto a porte chiuse non perché temessi spie di Gasperini ma perché per preparare una partita difficile volevo stare tranquillo senza il pubblico. Se sarà una partita a scacchi tra me e il Gasp? Sicuramente lui conosce bene me, ed io conosco bene lui, e come giocano le sue squadre. Di fatto come li metti in campo, chi metti il campo, come li fai giocare, alla fine è una questione di interpretazione della partita e di interpreti, perché è chi va in campo che deve fare la differenza".ALL'ATTACCO - Interrogato su esterni ed attacco Ventura afferma: "Effettivamente non ci sono Verdi e Santana, ma porto Birsa per fargli respirare il clima partita e la convocazione, c'è comunque Stevanovic che è tornato rinfrancato dall'esperienza in nazionale, e sono contento. Non mi lamento mai delle assenze perché abbiamo una rosa ampia e competitiva, se non ce n'è uno, ce n'è un altro". Giocheranno insieme Bianchi e Sansone? "Sansone sta lavorando per cercare di essere un protagonista nel Toro e non solo un giocatore part-time, ma non bisogna pressare troppo perché si rischia di far del male al giocatore. D'altronde il calcio è fatto di prestazioni, consapevolezza, qualità e non di interviste o dichiarazioni. Lui lavora per diventare il titolare, ma ribadisco che stiamo costruendo un progetto, se forzo i tempi rischia di crollare tutto e di dover ricominciare da capo". Sulla possibilità di inserire un centrocampista che giochi anche tra le linee? "Possiamo fare tutto ed il contrario di tutto in campo, il vero problema non è tanto come li si mette in campo o chi gioca, il problema è che la partita va letta ed interpretata in base a chi c'è dall'altra parte ed alla situazione del momento. Nel calcio ogni piccolo dettaglio può essere importante, ma tutte queste parole lasciano il tempo che trovano. Parlare nel calcio di oggi di un singolo ruolo o di un singolo giocatore non ha molto senso.DIMENTICARE CAGLIARI - Come ripartire dopo la sconfitta? "Dopo la pausa il Toro parte con la stessa consapevolezza di sempre, ovvero quella di una neopromossa che si deve salvare con il lavoro ed il sacrificio, e con l'esperienza maturata sul campo in Serie A, partita dopo partita. Tutti possono ancora crescere tanto, alcuni ancora non si sono resi conto di quanto possono diventare giocatori importanti. Quella di Cagliari è una sconfitta che ci fa crescere e non ci butta giù, i nostri giocatori anzi hanno capito che giocando come contro il Cagliari sempre non vai da nessuna parte, anzi vai sotto. Ed allo stesso tempo, ricordando la partita con l'Inter, sanno che con quella prestazione lì possono affrontare tutti. Ogni partita ci insegna cosa serve per essere competitivi."Chirico / Fornero