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Vesovic, il futuro a tinte granata è dalla tua parte

Il pagellone di fine stagione / Arrivato a gennaio, Vesovic ha fatto fatica ad inserirsi. Il ritiro estivo lo aiuterà a diventare un perno della squadra. Voto: 6

Federico Lanza

"Quell'area di mondo, diciamo che si estende dalla Slovenia fino alle ultimi propaggini della Serbia, è stata sempre, a livello calcistico, una vera e propria miniera di talenti. Che fino a poche decine di anni fa, questi paesi facessero parte di quell'immenso territorio che era la Jugoslavia, è un altro discorso. Venendo ai giorni nostri, il recente ingresso della Croazia nell'Unione Europea ha permesso alle migliaia di talent scout sparsi sul continente di concentrarsi, senza più vincoli burocratici, su questo paese, riuscendo a scovare numerosi talenti. Ultimo tra tutti, l'enfant prodige Alen Halilovic, strappato a suon di milioni dal Barcellona alla Dinamo Zagabria. Ma non c'è solo la Croazia a dominare il panorama calcistico dei Balcani. Ed il Torino, dopo aver decisamente “fatto il colpo” con Nikola Maksimovic, ha deciso di puntare la lente di ingrandimento sulla Serbia. E dopo il difensore arrivato in estate dalla Stella Rossa, a gennaio da Belgrado è atterrato Marko Vesovic.

"POCO TEMPO A DISPOSIZIONE – Il gioco vale la candela? Sicuramente sì, almeno a vedere la strategia che il d.s Petrachi ha imbastito in quattro e quattr'otto per riuscire a tesserarlo prima del gong. Dopo 3 anni passati al Marakana (non quello di Rio de Janeiro, ma lo stadio della Stella Rossa) dove il derby con il Partizan gli ha temprato mente e corpo, Vesovic è arrivato al Torino in punta di piedi. Un po' come il compagno Maksimovic: poche parole, tanto lavoro. Il mese passato senza allenarsi, da svincolato, ha pesato profondamente sulla sua condizione fisica; il giocatore originario del Montenegro ha fatto fatica ad adattarsi allo schema di Ventura, seppur le sue qualità garantissero un rapido inserimento. Ma non tutto è perduto.

"VENTURA SA COME FARE – Uno dei più grandi meriti dell'allenatore del Torino è quello di aver insegnato ad aspettare. Ad essere pazienti. Chiedere a Maksimovic, che prima di poter dimostrare a tutti il proprio potenziale ha dovuto aspettare fino a dicembre. E probabilmente così sarà anche per il montenegrino che, tuttavia, nelle tre partite giocate (Inter, Cagliari e Genoa) ha offerto buoni spunti e dimostrato grande intelligenza calcistica. Con una preparazione adeguata, un po' di italiano in più, questo giocatore dal sicuro avvenire potrà davvero tornar utile la prossima stagione. Bisogna solo aspettare, aspettarlo e fidarsi del sapiente lavoro di mister Ventura.

"PRESENZE: 3

"GOL: 0

"MINUTI GIOCATI: 190

"CARTELLINI GIALLI: 0

"CARTELLINI ROSSI: 0