di Alessandro Salvatico
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di Alessandro Salvatico
Con il “rompete le righe”, pronunciato ieri in casa granata sia per la tempistica molto stretta prima dell’inizio della prossima stagione (fra due mesi...
"Con il “rompete le righe”, pronunciato ieri in casa granata sia per la tempistica molto stretta prima dell’inizio della prossima stagione (fra due mesi c’è già la Coppa Italia) che per evitare possibili contestazioni, finisce ufficialmente la stagione 2008-2009 del Torino FC.Anzi, a questo punto la conclusione era stata in realtà quella di Roma, stadio Olimpico, dove un’improponibile Toro di riserva tentava l’impresa, finendo tra le lacrime di Rosina e di Ventola che non trovavano però accoglienza da parte dei sostenitori granata scesi fin nella capitale per sperare.
"Oggi, dunque, iniziamo ufficialmente a pensare al 2010, e alla Serie B.Con un occhio scansioneremo quanto accaduto nel campionato appena conclusosi, con l’unico fine di riconoscere gli errori onde non commetterli più; con un altro, cercheremo di individuare le linee-guida per operare al meglio.
"Dopo quattro anni, sei cambi in panchina, cinque nel ruolo di direttore sportivo, è essenziale capire come intenda muoversi l’unico soggetto deputato a decidere, Urbano Cairo.Per lo meno, si parte in vantaggio su un punto, rispetto alle stagioni precedenti: appunto la figura del ds, che pare destinata a non cambiare, pur a fronte di una retrocessione. Avvalersi del lavoro di uno dei massimi dirigenti sportivi italiani quale innegabilmente è Rino Foschi costituisce senz’altro un punto di partenza notevole, un inizio di sicuro affidamento, un tocco prestigioso. Il manager cesenate, bravo a vendere in passato giocatori al Torino, dovrà ora operare in senso opposto.
"Meno bene si parte se davvero si intende operare uno dei pochi cambi non necessari, ossia quello alla guida tecnica. Camolese è allenatore preparatissimo, ha dimostrato con i (pur pochi) risultati di essere stato il miglior tecnico tra i tanti che si sono avvicendati sulla panchina granata in questi anni, non ha rovinato lo spogliatoio né avanzerebbe mai pretese assurde, è professionista di serietà comprovata, conosce la squadra e ha fatto capire di avere chiaro cosa ci sarebbe da fare sul gruppo stesso; chi tenere, chi no, come muoversi. Con tutto il rispetto per i vari Colantuono & C., ma affidarsi ad un allenatore solo per questioni di conoscenze personali sarebbe deleterio, non sarebbe quel segnale di rottura con un passato di gestione approssimativa che invece è necessario. Se cambio deve essere, che sia coraggioso; come fu l’arrivo di Gasperini a Genova, per restare ad un esempio frequente, come sarà quello di Attori a Catania. I nomi li potremo faremo in seguito, ora è il caso di chiarire le idee base riguardo alle strategie.
"Resta poi da capire se Cairo intenda costruire una squadra forte, in grado di “ammazzare il campionato”, o meno. Anche qui, lo si può fare in due modi: facendo una squadra che possa vincere la B, e basta, oppure qualcosa in più. Nel primo caso, si possono accettare molti elementi in prestito, molti giocatori in là con gli anni, e soprattutto molti calciatori cosiddetti “di categoria”; personalmente, vorrei evitare tutto questo, vorrei una squadra che, come quella del 1989-’90, veda già nei ruoli chiave i giocatori che poi occuperanno tali ruoli anche in A. Partire con i giocatori “buoni per la B” è già una partenza ad handicap.Se invece non si volesse o potesse investire tanto, allora si dia il via ad una programmazione a lungo termine, basata sul vivaio e su acquisti di giovani di prospettiva; ma visto che il club granata non si è mostrato esattamente il top in quanto a programmazione, ho qualche dubbio che questa strada sia perseguibile.
"Qualsiasi decisione si voglia prendere, però, lo si faccia presto. Sia in merito all’allenatore che alle strategie di base. Per evitare di muoversi dopo la metà di Agosto o poco prima, come negli ultimi anni.
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