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Vincere partite brutte, fare gol brutti…

Tutto bene, contro la Reggina. Gol (e che gol), difesa granitica, gioco convincente, tutto bello e applaudito. Dove trovare pecche, in questo Toro? Dove, aspetti da migliorare? Forse è impossibile, nella partita di...

Redazione Toro News

Tutto bene, contro la Reggina. Gol (e che gol), difesa granitica, gioco convincente, tutto bello e applaudito. Dove trovare pecche, in questo Toro? Dove, aspetti da migliorare? Forse è impossibile, nella partita di venerdì; c'è però da lavorare su situazioni che non si sono presentate in quest'ultimo incontro ma che sono sempre dietro l'angolo. In particolare una: il passare in svantaggio.I granata si distendono bene quando segnano per primi, e -Frosinone esclusa- vincono sempre, nella circostanza; dopo il gol di Belingheri realizzato proprio in chiusura di prima frazione, nel secondo tempo di venerdì sera la banda di Cola è rientrata particolarmente serena e forte.Ma difficilmente il Torino vince le partite “brutte”. E' accaduto solo una volta, contro l'AlbinoLeffe, in cui anche il gol di Bianchi fu una “palletta” sporca; dovrà accadere più spesso, se si vuole vincere il campionato, perchè non sempre si potrà essere belli e strappare applausi, e anzi in B questo è ben raro accada. Cosa, quest'ultima, che i granata dovrebbero ben sapere, dopo le lezioni subite da Padova, Ancona, Modena: formazioni che contro il Toro non hanno regalato grandi prestazioni, ma attente, tenaci e furbe. Doti che DdM e soci devono meglio sviluppare, e chi dice che mal si accordano con le caratteristiche tecniche dei giocatori dimentica forse i numerosi esempi che il calcio ci offre di giocatori tecnici ma al contempo capaci di approfittare delle situazioni incerte, e di capitalizzare le palle “brutte”.Lo spirito di Bianchi è uno spirito da B, anzi lui si comporta allo stesso modo in Europa o sui campi della cadetteria, e va trasmesso a tutti i compagni: ok le rovesciate, ma anche seguire ogni palla apparentemente persa, come ad Ascoli. Perchè può accadere di segnare gol non memorabili, ma da tre punti; e tutti i giocatori del Toro, dai talentuosi Di Michele, Leòn, Gasbarroni, ai mediani e difensori, devono pensare a vincere, dimenticandosi di essere forti, e tenendosi pronti a capitalizzare ogni pallone. E' la Serie B che lo chiede

(foto M.Dreosti)