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Vincere quando non si gioca bene: una novità per il Torino

Dopo il match / La squadra di Mihajlovic non è spumeggiante, ma con cattiveria e cinismo conquista i tre punti: cambio di passo anche in questo senso

Gualtiero Lasala

"Il Torino ha sconfitto il Crotone con il punteggio di 0-2 allo stadio Ezio Scida, riuscendo a centrare il personale secondo successo consecutivo oltre che la seconda vittoria fuori casa, che mancava dalla partita di Palermo, nella quale i granata si imposero per 4 reti ad 1. Il Toro non ha proposto, sul campo degli avversari, una delle migliori prestazioni stagionali, risultando - anzi - leggermente attendista e poco straripante, come si era abituati a vederlo. Tuttavia, l'attenuante è senza dubbio il fatto che la partita contro il Crotone fosse semplice sulla carta, ma giocare quelle partite è tutto meno che facile. Il Toro ha aspettato, ed è stato premiato.

"UN BRUTTO TORO... - Un primo tempo assolutamente rivedibile, nel quale il Torino ha pensato maggiormente a non prendere gol da parte del Crotone - riuscendoci - piuttosto che riversarsi in attacco come spesso è stato visto nei match del Toro (i primi tempi sono sempre stati il punto forte della squadra granata). Ma nonostante questo, anche se per 80 minuti il Toro sembrava non essere in condizione di battere il Crotone, ha ottenuto il massimo del bottino.

"...MA VINCENTE - Però il Toro ha vinto la partita, nonostante le difficoltà nel trovare la porta avversaria. Questo risultato è una svolta per la squadra granata che, probabilmente, qualche settimana fa non sarebbe stata in grado di portare a casa una vittoria dall'Ezio Scida. Perciò i granata hanno dimostrato di poter cambiare passo, come fanno le squadre ben preparate, dopo aver sofferto le ripartenze veloci - seppur leggermente disordinate - del Crotone. Bisogna ricordare come il risultato di due gare tatticamente simili (contro Empoli e Pescara) siano rimaste inchiodate sullo 0-0 per tutto il match.

"Se questo risultato è arrivato è figlio di due elementi fondamentali: il primo è che il Torino adesso conosce le sue potenzialità, ha una grande autostima e anche nelle situazioni complicate da sbrogliare riesce a cavarsela; questo fattore, inoltre, fa capire che se si ragiona in questo modo si possono avere delle armi importanti per battere ogni squadra. Il secondo elemento riguarda Ljajic e Belotti: nelle due partite contro Empoli e Pescara sopracitate, al Toro mancavano quei due giocatori in grado di cambiarti radicalmente la partita, regalandoti i tre punti. Perciò, con questi giocatori in forma, e con queste convinzioni acquisite, il percorso del Torino potrebbe essere sempre più roseo.