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Torino, Vives e le cento cattedre col registro granata

Verso Torino - Udinese / Il centrocampista granata festeggerà contro i friulani la centesima presenza ufficiale col Toro

Redazione Toro News

"Esiste qualcosa chiamato destino, difficile da credere per una mente razionale eppure così familiare nei pensieri e nelle storie di tutti i giorni. Esiste così la possibilità che l'amatissimo capitano del Torino Kamil Glik, giocatore simbolo di quella grinta e di quella devozione alla maglia che chiedono a gran voce i tifosi granata, proprio nel giorno delle sue cento presenze col Toro metta a segno la rete della svolta della stagione granata segnando il primo gol del campionato e portando i suoi compagni alla rimonta sul Cagliari che è valsa la prima vittoria in serie A e purtroppo finora anche l'unica. Succede così che domenica ci sia un altro importante traguardo da festeggiare, Giuseppe Vives se come probabilmente farà scenderà in campo contro l'Udinese potrà cogliere il centesimo gettone in partite ufficiali da giocatore del Torino, un obiettivo quasi insperato per chi si è sentito più volte messo sul mercato con la dirigenza in cerca di alternative più giovani nel suo ruolo. Ma non finisce qui perché quello che qualcuno chiama destino gli consegnerà domenica la possibilità di tagliare questo traguardo addirittura con la fascia da capitano al braccio, complice una delle rarissime assenze di Glik dall'undici titolare a causa di una ingenua squalifica. Alla volte il destino è talmente curioso che uno finisce quasi col crederci. Quello che invece non è sicuramente frutto del caso è la sua carriera, un professionista esemplare che ha scaldato a lungo i cuori di Lecce prima di prendere cattedra all'università degli studi di Ventura.

"SOTTO LA MOLE - Il centrocampista classe 1980 sta legando la sua ultima fase della sua carriera ai colori granata dimostrando professionalità ed attaccamento alla maglia, non si ricordano infatti lamentele o scenate da parte sua verso la squadra nemmeno nei momenti in cui giocava poco soprattutto tra la prima e la seconda stagione di A. Questo suo comportamento sempre molto corretto unito alla crescita esponenziale di rendimento dell'anno scorso quando prese il posto di un balbettante Bellomo al centro della cabina di regia del centrocampo e non lo mollò fino alla fine, gli è valso la stima della dirigenza del Torino che gli ha prolungato in estate il contratto fino al 2016 quando avrà 36 anni chiudendo di fatto la sua carriera sotto la Mole. Con il Torino 63 sono finora i suoi gettoni in serie A, 29 quelli in serie cadetta a cui vanno sommati le quattro partite di Coppa Italia e le tre di Europa League.

"TRA IL MARE E IL VIA DEL MARE - Giuseppe prima di trovare Ventura sulla sua strada ha girato a lungo l'Italia soprattutto il Sud, terra cara per lui nato a Napoli, tra Juve Stabia, Ancona, Taranto, Giugliano e infine Lecce dove ha trovato la sua consacrazione. Con i giallorossi giocherà ben cinque stagioni condite da due promozioni in serie A e conquistando a suon di prestazioni convincenti anche la fascia da capitano ereditata da Giacomazzi. Nella Serie B 2009/10 culminata col ritorno in A è stato addirittura eletto dalla Gazzetta dello Sport miglior centrocampista del campionato cadetto.

"ISTANTANEE DI CLASSE - Poche le reti in carriera, dieci col Lecce e soltanto tre con il Torino, uno di questi è ancora oggi negli occhi dei tifosi: il pallonetto ad Anania confezionato all'Olimpico contro il Pescara di Immobile e Verratti nella gara vinta per 4-2 dai granata. Ma il gioiello più bello l'ha regalato a parer mio la scorsa stagione con un assist pennellato alla perfezione per il tiro al volo di Immobile contro la Roma, un gol e un'azione da manuale del calcio anche se non ha impedito la sconfitta contro i capitolini.

"O CAPITANO! MIO CAPITANO! - Domenica dunque per Giuseppe Vives saranno cento le presenze con il Torino che seguono le 164 con la maglia del Lecce, numeri non male per un giocatore che nell'estate 2007 voleva abbandonare il calcio giocato per fare il ragioniere ma grazie all'opera di convincimento del suo procuratore Filippo Fusco e alle qualità umane di Zdenek Zeman si convinse a ricominciare una nuova stagione con i salentini ripagando la società con 36 presenze e 4 gol nel 2007/2008 che portarono la squadra alla promozione in serie A. Questo perché alle parole Vives preferisce rispondere con i fatti, è questo suo carattere forte, più ancora del destino, che l'ha portato a toccare le cento presenze con una squadra gloriosa come il Torino, probabilmente con la fascia da capitano al braccio perché quando uno è soprannominato "Professore" tutta la classe lo ascolta con dedizione. D'altronde era proprio il suo collega Professor John Keating nel film "l'attimo fuggente" a desiderare di essere chiamato dai suoi allievi con l'epiteto "O capitano! mio capitano!". Per questo non sorprenderà nessuno vedere Vives domenica uscire dagli spogliatoi con la fascia di capitano al braccio.