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Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.

...alla fine, Amauri Carvalho de Oliveira non ha giocato né per l’Italia e né per il Brasile. Diceva una settimana fa:...

Redazione Toro News

Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.

...alla fine, Amauri Carvalho de Oliveira non ha giocato né per l’Italia e né per il Brasile. Diceva una settimana fa: «Non c’è alcuna possibilità che io giochi con l’Italia contro il Brasile». Certo, per ovvi problemi di passaporto. Forse sperava di attirare le attenzioni del ct verdeoro Dunga, dopo una telenovela lunga mesi e mesi. Ma la Juventus ne aveva impedito l’eventuale convocazione subito dopo la sconfitta interna col Cagliari. Convocazione che «non c’è mai stata», precisa la società bianconera. Dunga ha forse “giocato” un po’ con l’attaccante, prima chiarendo di prendere atto della decisione della società bianconera, poi dicendo, dopo aver elencato i vari Ronaldinho, Kakà e Pato, «Dovrei mettere da parte questi per dare il posto a uno nuovo?». E quello “nuovo” resta così a bocca asciutta, conseguenza del parlare troppo. Spiega bene Marcelo Alves, giornalista di “O Globo”: «Amauri è un buon giocatore che non avrebbe molte chance nella Seleçao con Kakà, Ronaldinho, Robinho (autore di un gran gol ieri sera, N.d.R.), Adriano e Luis Fabiano, mentre nella nazionale azzurra la concorrenza è minore». Ecco, appunto. E dopo quello “nuovo”, spunta quello “vecchio”. Paolo Maldini vorrebbe giocare un’ultima partita con la Nazionale, dopo averla abbandonata nel 2002. «Non sarebbe un ritorno vero e proprio in Nazionale – spiega – ma la celebrazione di una carriera comunque lunga in maglia azzurra». Potrebbe giocare con Amauri, in un’esibizione.“Palma d’Oro” per Novellino. «In settimana lavoriamo tanto – ha dichiarato dopo la gara con il Chievo – veniteci a vedere durante gli allenamenti». A noi, risulta che gli allenamenti siano a porte chiuse, per volere di Novellino peraltro. Forse, oltre al pallino del gioco, Monzon domenica aveva perso anche la memoria. Ma lo capiamo. Anzi, no. Speriamo solo che ora se ne ricordi, e che si ricordi soprattutto che per andare a vedere gli allenamenti bisognerebbe aprire i cancelli della Sisport. E siamo tutti molto ansiosi di andarli a vedere, questi allenamenti. «Stiamo ragionando se farli a porte aperte», ha detto ieri. Anche noi ci stiamo ragionando, e non da ieri.