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Wolverhampton, la difesa non è insuperabile: buoni giocatori, nessun fuoriclasse

LEICESTER, ENGLAND - AUGUST 11: Jamie Vardy of Leicester City battles for possession with Conor Coady of Wolverhampton Wanderers during the Premier League match between Leicester City and Wolverhampton Wanderers at The King Power Stadium on August 11, 2019 in Leicester, United Kingdom. (Photo by Ross Kinnaird/Getty Images)

Focus on / Un assetto ben organizzato ma privo di fuoriclasse: Espirito Santo cerca di chiudersi in difesa per colpire in contropiede

Alberto Giulini

"C’è ancora il Wolverhampton a dividere il Toro dai gironi di Europa League. Un ultimo doppio confronto, tra due squadre che hanno chiuso entrambe al settimo posto la scorsa stagione. Ma ora andiamo a conoscere meglio gli inglesi, partendo dal reparto arretrato.

"DIFESA E CONTROPIEDE - Delle squadre di Premier, il Wolverhampton è probabilmente la più simile ad un club italiano. Merito di Espirito Santo, il tecnico che ha cercato di dare compattezza ai suoi ragazzi utilizzando una retroguardia a tre elementi. Modulo di gioco dei Wolves è infatti un 3-5-2 che in fase di non possesso diventa un difensivo 5-4-1. Il gioco dei ragazzi in maglia arancione è infatti molto semplice: non concedere spazio agli avversari per poi colpirli in contropiede, sfruttando la grande velocità dei due esterni.

"I SINGOLI - Andando ad analizzare la squadra nei singoli spicca subito Rui Patricio, il portiere della nazionale portoghese. L’estremo difensore è infatti il punto di forza di un reparto che punta sull’organizzazione più che sui singoli. Il ruolo di centrale difensivo è affidato a capitan Coady, affiancato da Bennett e Boly. Tre giganti, buoni giocatori ma sicuramente non fuoriclasse. Perché il Wolverhampton è sicuramente un’ottima squadra e non va sottovalutata, ma sarebbe un errore considerarla imbattibile. Già solo la difesa, per quanto sia un buon reparto, non è assolutamente superiore a quella del Toro. Anzi...