Il Toro si sta allenando alla Sisport, prima di partire per il ritiro di Leinì. A precedere la sessione di lavoro, Paolo Zanetti ha rappresentato la squadra nella conference room del centro, rispondendo alle domande dei giornalisti, a partire da quelli strettamente riguardanti le sue vicende calcistiche (condizioni fisiche e personale bilancio) fino a quelle di squadra (vittoria col Napoli e soprattuto ricerca della salvezza). Sul tavolo, oltre ai microfoni, i fiori dell'iniziativa benefica a favore dell'Ospedale "Sant'Anna", sostenuta anche dal Torino
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Zanetti: ‘Consapevoli che si può vincere’
Il Toro si sta allenando alla Sisport, prima di partire per il ritiro di Leinì. A precedere la sessione di lavoro, Paolo Zanetti ha rappresentato la squadra nella conference room del centro, rispondendo alle domande...
FATICACCIA. Il centrocampista, contro il Napoli, rientrava da un infortunioche l'aveva tenuto ai box per diverse settimane, e per lui c'è stato da faticare. “Mammamia...domenica è stata dura per me. Un mese fuori, quando si è poco allenati si sente. Io praticamente non mi ero allenato. Era importante comunque tornare a giocare, ho fatto un tempo discreto, poi non ce l'ho proprio più fatta. Nelle gambe non ho 90 minuti. Era importante in questi giorni allenarsi bene, domenica sarò in grado di reggere più minuti. Essere schierato domenica mi ha fatto avvertire una grande fiducia da parte del Mister, magari aveva bisogno di me anche per quelle che sono certe mie caratteristiche che possono risultare importanti in certe partite”.
DA TORO. L'ex-ascolano rappresenta senz'altro una delle sorprese granata di stagione; in pochi gli avevano pronosticato un rendimento tanto elevato, tale da assicurargli una fiducia senza interruzioni tanto da parte di Novellino quanto di De Biasi.. “Sicuramente, all'inizio avevo detto di attendere ché i conti si fanno alla fine. Son giunto qui con tanta umiltà e tanta voglia di fare e di mettermi in mostra; ora sono arrivato fin qua, e tutto ciò mi inorgoglisce. Credo di essermi conquistato tutto sul campo, senza fare promesse. Con la società abbiamo messo nero su bianco un accordo (il contratto è stato prolungato fino al 2012, ndc), sono tutto del Torino, cosa di cui sono ultracontento, e ringrazio il Presidente che ha creduto molto in me. Aver conquistato questo è importante ma ancor più importante è consolidare questa stima. 'Sono da Toro' è facile dirlo, ma devo dimostrarlo negli anni, non basta una stagione buona”.
DE BIASI. Qualche battuta su quello che, per il giocatore, è davvero un nuovo allenatore (mentre non è precisamente 'nuovo' per l'ambiente): “Il Mister ci ha fatto i complimenti, sapevamo tutti quanto era importante la posta in palio. Era stata una settimana ricca di tensioni e di sensazioni, con la visita a Superga che per chi la viveva per la prima volta, come me, è stata una cosa importante e toccante, che sicuramente ci ha dato quel qualcosa in più che poi abbiamo messo in campo domenica. De Biasi si è congratulato ma poi ci ha fatto subito pensare solo al Livorno, che è l'unica cosa che credo conti in questo momento. Abbiamo cambiato modulo con noi, ora Corini gioca dietro mentre prima facevamo il 4-4-2 classico. Conosco poco De Biasi, ma non ho problemi con lui, così come non ne avevo con Novellino, con il quale anzi sono stato bene, e che ringrazio per la fiducia riposta in me”.
LIVORNO. Il rischio che la squadra prenda sottogamba gli avversari, domenica, c'è, specie dopo la pioggia di squalifiche che ne ha decimato i ranghi: “Chi va in campo non è scarso, è una squadra che ha avuto dei momenti in questa Serie A in cui ha fatto bene, non dimentichiamoci che noi contro di loro abbiamo perso in casa. Non sottovalutiamoli, loro dovranno per lo meno dimostrare qualcosa al loro pubblico. Dobbiamo affrontarli senza andare allo sbaraglio, ma consapevoli che possiamo vincere. Non credo ci sia meno pressione attorno a noi di quanto ce ne sia stata prima della gara con il Napoli, questa gara è altrettanto vitale se non di più, e lo stesso vale per le nostre motivazioni. Di diverso sarà che saremo fuori casa e ci mancherà l'apporto dei tifosi”.
PUBBLICO. Zanetti illustra un comportamento davvero maturo da parte dei supporters del Toro, quest'anno: “I tifosi ci han sempre aiutati. Non siamo mai stati contestati in partita, mai. Se sono arrivati dei fischi ce li han fatti arrivare in altre circostanze, ma in partita mai. Per noi è stato fondamentale. Per il Livorno, domenica, l'ambiente di casa potrebbe diventare difficile dal momento in cui dovessimo prendere in mano le redini della partita. Lì, potrebbe cambiare il clima”. Sempre a proposito di condizioni psicologiche serene: “Mentalmente siamo più sereni dopo che non ci siamo abbattuti al gol del Napoli. Era un limite che abbiamo sermpre avuto, anche se un pareggio è diverso da uno svantaggio. Ognuno sta cercando di dare il 110% di quel che può, perchè il 100 forse non basta; ognuno di noi sta cercando di dare quel qualcosa che non è bastato”.
LE ALTRE. “Juventus-Catania è fondamentale perchè con i siciliani siamo in vantaggio negli scontri diretti, ma non sarà facile per il Catania; Fiorentina-Parma vedrà i viola che lottano per la Champions League, dura per i parmensi; Reggina-Empoli, beh, è difficile vincere a Reggio...”; il mediano veneto non sa bene su quale delle gare di domenica 'puntare ' (metaforicamente). Infatti, “Potenzialmente gli scontri di domenica potrebbero esserci favorevoli. Speriamo non ci siano risultati 'strani' e tutti onorino il campionato, come facemmo con l'Ascoli l'anno scorso, retrocessi a 6 giornate dal termine ma vendemmo cara la pelle sempre. Chi andrà in B? Non il Torino”.
ANCORA DERBY. “Non credo che chiedere alla Juve di battere il Catania sia chiederle qualcosa; basta che faccia il suo”. Il motorino del centrocampo granata non millanta una fede-Toro di antica data, ma i bianconeri gli restano comunque un po' di traverso: “Sì, il derby mi fa ancora rabbia. Non è discorso di tifo in sé, sarei ipocrita se mi mettessi a fare il tifoso; ma da giocatore, prepari tanto una partita importante, i tifosi te ne fanno sentire il valore, giochi benissimo e poi prendi un gol in una situazione a dir poco dubbia... Farebbe male a chiunque, perdere una partita in quel modo”.
Una chiosa riservata ad una riflessione sulle gare finora disputate in zona-salvezza, che sembrano sì più o meno tutte onestamente combattute, ma “Se il Livorno ha sei squalificati un motivo ci sarà...”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Toro si sta allenando alla Sisport, prima di partire per il ritiro di Leinì. A precedere la sessione di lavoro, Paolo Zanetti ha rappresentato la squadra nella conference room del centro, rispondendo alle domande...
FATICACCIA. Il centrocampista, contro il Napoli, rientrava da un infortunioche l'aveva tenuto ai box per diverse settimane, e per lui c'è stato da faticare. “Mammamia...domenica è stata dura per me. Un mese fuori, quando si è poco allenati si sente. Io praticamente non mi ero allenato. Era importante comunque tornare a giocare, ho fatto un tempo discreto, poi non ce l'ho proprio più fatta. Nelle gambe non ho 90 minuti. Era importante in questi giorni allenarsi bene, domenica sarò in grado di reggere più minuti. Essere schierato domenica mi ha fatto avvertire una grande fiducia da parte del Mister, magari aveva bisogno di me anche per quelle che sono certe mie caratteristiche che possono risultare importanti in certe partite”.
DA TORO. L'ex-ascolano rappresenta senz'altro una delle sorprese granata di stagione; in pochi gli avevano pronosticato un rendimento tanto elevato, tale da assicurargli una fiducia senza interruzioni tanto da parte di Novellino quanto di De Biasi.. “Sicuramente, all'inizio avevo detto di attendere ché i conti si fanno alla fine. Son giunto qui con tanta umiltà e tanta voglia di fare e di mettermi in mostra; ora sono arrivato fin qua, e tutto ciò mi inorgoglisce. Credo di essermi conquistato tutto sul campo, senza fare promesse. Con la società abbiamo messo nero su bianco un accordo (il contratto è stato prolungato fino al 2012, ndc), sono tutto del Torino, cosa di cui sono ultracontento, e ringrazio il Presidente che ha creduto molto in me. Aver conquistato questo è importante ma ancor più importante è consolidare questa stima. 'Sono da Toro' è facile dirlo, ma devo dimostrarlo negli anni, non basta una stagione buona”.
DE BIASI. Qualche battuta su quello che, per il giocatore, è davvero un nuovo allenatore (mentre non è precisamente 'nuovo' per l'ambiente): “Il Mister ci ha fatto i complimenti, sapevamo tutti quanto era importante la posta in palio. Era stata una settimana ricca di tensioni e di sensazioni, con la visita a Superga che per chi la viveva per la prima volta, come me, è stata una cosa importante e toccante, che sicuramente ci ha dato quel qualcosa in più che poi abbiamo messo in campo domenica. De Biasi si è congratulato ma poi ci ha fatto subito pensare solo al Livorno, che è l'unica cosa che credo conti in questo momento. Abbiamo cambiato modulo con noi, ora Corini gioca dietro mentre prima facevamo il 4-4-2 classico. Conosco poco De Biasi, ma non ho problemi con lui, così come non ne avevo con Novellino, con il quale anzi sono stato bene, e che ringrazio per la fiducia riposta in me”.
LIVORNO. Il rischio che la squadra prenda sottogamba gli avversari, domenica, c'è, specie dopo la pioggia di squalifiche che ne ha decimato i ranghi: “Chi va in campo non è scarso, è una squadra che ha avuto dei momenti in questa Serie A in cui ha fatto bene, non dimentichiamoci che noi contro di loro abbiamo perso in casa. Non sottovalutiamoli, loro dovranno per lo meno dimostrare qualcosa al loro pubblico. Dobbiamo affrontarli senza andare allo sbaraglio, ma consapevoli che possiamo vincere. Non credo ci sia meno pressione attorno a noi di quanto ce ne sia stata prima della gara con il Napoli, questa gara è altrettanto vitale se non di più, e lo stesso vale per le nostre motivazioni. Di diverso sarà che saremo fuori casa e ci mancherà l'apporto dei tifosi”.
PUBBLICO. Zanetti illustra un comportamento davvero maturo da parte dei supporters del Toro, quest'anno: “I tifosi ci han sempre aiutati. Non siamo mai stati contestati in partita, mai. Se sono arrivati dei fischi ce li han fatti arrivare in altre circostanze, ma in partita mai. Per noi è stato fondamentale. Per il Livorno, domenica, l'ambiente di casa potrebbe diventare difficile dal momento in cui dovessimo prendere in mano le redini della partita. Lì, potrebbe cambiare il clima”. Sempre a proposito di condizioni psicologiche serene: “Mentalmente siamo più sereni dopo che non ci siamo abbattuti al gol del Napoli. Era un limite che abbiamo sermpre avuto, anche se un pareggio è diverso da uno svantaggio. Ognuno sta cercando di dare il 110% di quel che può, perchè il 100 forse non basta; ognuno di noi sta cercando di dare quel qualcosa che non è bastato”.
LE ALTRE. “Juventus-Catania è fondamentale perchè con i siciliani siamo in vantaggio negli scontri diretti, ma non sarà facile per il Catania; Fiorentina-Parma vedrà i viola che lottano per la Champions League, dura per i parmensi; Reggina-Empoli, beh, è difficile vincere a Reggio...”; il mediano veneto non sa bene su quale delle gare di domenica 'puntare ' (metaforicamente). Infatti, “Potenzialmente gli scontri di domenica potrebbero esserci favorevoli. Speriamo non ci siano risultati 'strani' e tutti onorino il campionato, come facemmo con l'Ascoli l'anno scorso, retrocessi a 6 giornate dal termine ma vendemmo cara la pelle sempre. Chi andrà in B? Non il Torino”.
ANCORA DERBY. “Non credo che chiedere alla Juve di battere il Catania sia chiederle qualcosa; basta che faccia il suo”. Il motorino del centrocampo granata non millanta una fede-Toro di antica data, ma i bianconeri gli restano comunque un po' di traverso: “Sì, il derby mi fa ancora rabbia. Non è discorso di tifo in sé, sarei ipocrita se mi mettessi a fare il tifoso; ma da giocatore, prepari tanto una partita importante, i tifosi te ne fanno sentire il valore, giochi benissimo e poi prendi un gol in una situazione a dir poco dubbia... Farebbe male a chiunque, perdere una partita in quel modo”.
Una chiosa riservata ad una riflessione sulle gare finora disputate in zona-salvezza, che sembrano sì più o meno tutte onestamente combattute, ma “Se il Livorno ha sei squalificati un motivo ci sarà...”.
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