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Zaza segna, convince e risolleva il Torino: ma deve trovare finalmente continuità

Focus on / L'11 del Torino si conferma amuleto anti-Cagliari: quinto gol contro la formazione sarda in carriera. E Mazzarri: "L'ho messo in campo perché serviva uno che facesse la guerra"

Nicolò Muggianu

A un passo dal baratro. Il pomeriggio del Torino si ferma a un passo dalla contestazione. Un passo nemmeno troppo grande in realtà, considerati i fischi che a fine primo tempo e a fine partita hanno riaccompagnato la squadra di Mazzarri negli spogliatoi. Fischi che, probabilmente, sarebbero stati ancor più duri e sonori in caso di sconfitta. Eventualità sventata dal gol di Simone Zaza, ancora di salvezza dell'ennesimo pomeriggio senza vittoria del Torino. E' lui, insieme a Belotti, il simbolo del Toro che non ha intenzione di mollare.

INCUBO - E non è un caso che tra i fischi finali dell'Olimpico, si siano sentiti alcuni timidi applausi provenienti dalla tribuna e da parte della curva Maratona rivolti proprio a Zaza e Belotti; individuati dai tifosi tra i pochi giocatori del Torino meritevoli di un ringraziamento per quanto fatto ieri in campo. Sono stati loro a costruire il gol dell'1-1: sgroppata di Belotti sulla fascia e girata di Zaza che non lascia scampo a Olsen. Il quinto gol in carriera dell'attaccante lucano contro il Cagliari, che conferma la tendenza che già alla vigilia vedeva la formazione sarda sua vittima preferita in Serie A in termini realizzativi.

CARATTERE - Ma al di là del gol, ha colpito favorevolmente l'intensità e la grinta con cui l'ex Valencia è sceso in campo. Non che sia una novità - Zaza ha sempre giocato con grande voglia, a volte eccedendo nell'irruenza - ma questa volta ha colpito l'apporto dato da Zaza alla squadra in termini caratteriali. Un concetto ben spiegato da Mazzarri nel post partita: "Già a fine primo tempo mi sono accorto che la partita tra centrocampo e difesa del Cagliari stava diventando dura - ha detto il tecnico di San Vincenzo in conferenza stampa -. Iago era in difficoltà, mi serviva uno che facesse la guerra e ho messo Zaza". E "fare la guerra" sarà quello di cui avrà bisogno il Torino anche nelle prossime partite contro Lazio e Juventus. Chissà allora che non tocchi - di nuovo - proprio a Zaza. In tal caso, l'attaccante lucano dovrà dimostrare di poter essere un fattore positivo con continuità. Qualcosa che, per un motivo o per un altro, non è ancora riuscito a fare nella sua avventura al Torino.

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