di Andrea Ferrini
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Roma, la cacciata dell’Imperatore
La classica goccia che fa traboccare il vaso. Adriano diserta i controlli medici dello staff romanista e manda su tutte le furie l’ambiente giallorosso, già non particolarmente sereno.
L’ormai ex Imperatore non è riuscito a dare quel contributo che la società si aspettava al momento del suo acquisto e conferma la tendenza dei giocatori brasiliani che negli ultimi anni sono passati dalla saudade alla samba alcoolica.
Nei pochi giorni trascorsi in patria, ufficialmente per curare la spalla infortunata nel derby di Coppa Italia dello scorso 19 gennaio, Adriano si è fatto beccare ubriaco, ha subìto il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza e ha fatto le ore piccole assieme a qualche graziosa signora. Inoltre ha ritardato in ben due occasioni il rientro a Roma - pare non gradisse che il proprio volo dovesse fare scalo in Portogallo prima di atterrare in Italia - ripresentandosi nella Capitale in condizioni atletiche persino peggiorate rispetto alla partenza.
Atteso la domenica mattina a Trigoria per una visita medica di controllo del gomito operato col professor Castagna - il dottore che aveva eseguito l'intervento - fatto arrivare apposta da Milano, l'attaccante non si è presentato all'appuntamento, assegliandosi in casa senza fornire spiegazioni ulteriori.
A chiarire i particolari della vicenda ci ha pensato il nuovo direttore operativo Gian Paolo Montali, ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Roma-Parma: “Adriano non si è presentato ai controlli medici, ormai non è questioni di multe, le diamo e le abbiamo sempre date. Anche quando è tornato dal Brasile gli è stata fatta, altissima, anche imbarazzante per la quantità di denaro. Il ragazzo andava aiutato, ora però si passa dal punto di vista professionale ed ormai è indifendibile, quindi prenderemo il giusto provvedimento al momento adeguato“. Eloquente anche la risposta di mister Montella in conferenza stampa, relativa ad una domanda sul futuro di Adriano: “Ho di meglio a cui pensare”.
Nei prossimi giorni, a meno di sorprese, la Roma avvierà le pratiche per la rescissione unilaterale del contratto.
"Il mio futuro? Sento parlare di rescissione, c'è polemica, non saprei. Io sono qui, disposto a tutto, ho sbagliato a non andare domenica a Trigoria per la visita, ma non mi pare il caso di fare tutto questo. Io sono comunque qui, sono disposto a tutto".
Intanto il Corinthias che, dopo gli addii di Ronaldo e Roberto Carlos, cerca un nuovo uomo-immagine, aspetta e si prepara ad accogliere un nuovo malato di Saudade moderna.
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