"Il mercato di gennaio del Torino è stato quello che ci si aspettava solo a metà. Dal punto di vista economico, il saldo è prossimo allo zero: irrilevante o quasi la spesa per il prestito oneroso di Immobile, rinviato a giugno l’incasso relativo alla cessione di Quagliarella. Risparmiati, invece, gli emolumenti da riconoscere ad esuberi come Prcic e Pryyma. E fin qui, nulla di nuovo, se ci si riporta con la mente indietro a quelle che erano state le precedenti campagne mercatare invernali.
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Calciomercato: e alla fine il Toro resta… Immobile
L’arrivo di Ciro gran mossa, giusto cedere Quagliarella, ma Baselli resta senza sostituto: e il tasso di qualità rimane invariato
"Come previsto, c’è stato il restyling in avanti: fuori il primattore di ieri, Quagliarella, dentro quello di oggi (e chissà se di domani), ossia Immobile. Un’entrata per un’uscita. L’arrivo del bomber napoletano, c’è da riconoscerlo, è stato una grande mossa: sia nei tempi sia nella sostanza tecnica, essendo il campano un attaccante che ha nelle corde quella continuità realizzativa di cui Ventura aveva un gran bisogno.
"A quel punto, era inevitabile la cessione di Quagliarella: dettata, prima che dal compromesso rapporto con la piazza, dal fatto che l’attaccante di Castellammare avrebbe avuto, restando in granata, solamente un ruolo da comprimario. Logiche anche le cessioni di Prcic e Pryyma: due ragazzi giovani la cui permanenza a Torino sarebbe stata deleteria per tutti. Male, invece, non essere riusciti a liberarsi del fardello Amauri: e qui il Torino paga una scelta difficilmente comprensibile del passato.
"Giusto guardare al futuro, bloccando e anticipando la concorrenza, il giovane Lucas Boyè (QUI IL RETROSCENA). Grosso azzardo, invece, lasciare Ventura senza quello che forse era il tassello più importante: una mezzala di qualità che potesse alternarsi a Daniele Baselli. Il talento ex Atalanta resta l’unico giocatore in grado di saltare l’uomo e dettare l’ultimo passaggio. E allora il tasso di qualità della rosa resta invariato. Il mercato non porta in dote un’altra ventata di novità e ora il tecnico granata dovrà trovare in se stesso e negli uomini già a disposizione la scossa giusta, per raddrizzare una stagione che fin qui è stata davvero allergica alle emozioni.
"Manolo Chirico
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