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Coronavirus, c’è il decreto legge: partite a porte chiuse fino al 3 aprile

Serie A / Il decreto del Governo ha stabilito che il campionato andrà avanti ma a porte chiuse

Andrea Calderoni

Si attendeva soltanto l'ufficialità dopo le parole del ministro Spadafora nel pomeriggio circa il prosieguo del campionato di Serie A. "Si andrà avanti ma nel rispetto della salute nazionale. Porte chiuse? Sì va vero questo provvedimento" aveva detto poche ore fa Spadafora. Le dichiarazioni si sono tramutate in fatti con il nuovo decreto promulgato dal Governo. Si legge nel decreto: “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d). All’art 4, comma 1, si può leggere: “Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020”. 

CAMPIONATO - A porte chiuse, dunque, si dovrebbe ripartire con i recuperi delle sei gare non disputate nello scorso fine settimana. Il programma dei recuperi dovrebbe essere aperto da Sampdoria-Verona, sabato sera, mentre domenica tocca a Milan-Genoa alle 12.30, poi Parma-Spal e Sassuolo-Brescia alle 15, quindi Udinese-Fiorentina alle 18 e il gran finale con Juve-Inter alle 20.45. Se la Lega dovesse confermare tale ipotesi, il Torino rimarrebbe ai box nel prossimo week-end. Questo, perciò, dovrebbe essere il calendario del prossimo futuro granata: Torino-Udinese ore 20.45 del 14 marzo, Torino-Parma ore 18.30 del 18 marzo, Cagliari-Torino ore 15 del 22 marzo. Tuttavia, il condizionale è d'obbligo. L'ufficialità circa il calendario di Serie A dipenderà solamente dalla Lega. Intanto, la nota della Figc recita: "Tenuto conto delle disposizioni emanate e delle ulteriori indicazioni ricevute dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus e salvaguardare la salute pubblica, al fine di evitare l’interruzione della competizione sportiva, nonché di assicurarne lo svolgimento e consentirne la conclusione, la FIGC ha disposto con apposito provvedimento, fino a nuova determinazione, che si giochino a porte chiuse tutte le gare organizzate dalla Lega Serie A".