Diciamolo subito: l’unico vero colpo della Fiorentina, sino ad oggi, si chiama Alban Lafont. Diciannove anni, di professione gioca fra i pali ed è considerato essere il Donnaruma francese (magari non quello dell’ultimo anno) anche se la sua storia è più simile a quella di Buffon, nascendo anche lui attaccante e finendo in porta solo per caso. Numero uno che fa della reattività la propria arma vincente, bravo anche con i piedi, è sicuramente uno dei portieri più promettenti del calcio europeo. Costo dell’operazione 9 milioni.
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Il mercato delle altre: la Fiorentina, tra scelte low cost e la rabbia dei tifosi
Il punto sulle avversarie per l'Europa / L'unico vero colpo dei viola ad oggi è Alban Lafont
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In difesa la viola vuole, invece, ripartire dalle certezze. Così la prima mossa di Pantaleo Corvino è stata quella di bussare alla porta del Betis Siviglia per esercitare il riscatto di German Pezzella (9 milioni). Il centrale 27 enne, arrivato sotto la Fiesole lo scorso anno per alternarsi con Vitor Hugo, ha infatti saputo relegare il brasiliano in panchina, almeno sino alla scomparsa di capitan Astori. Versati anche i due milioni dovuti al Pescara per Cristiano Biraghi, un altro che a Firenze, a sinistra, ha saputo ritrovare quella continuità mancante dai tempi di Catania.
Al centro arrivano, per il momento, solamente due alternative. il mancino David Hancko, dallo Zilina (3.5 milioni) e Federico Ceccherini, dal Crotone (3 milioni). Il primo è un classe 1997, under 21 slovacco, naturalmente predisposto anche a giocare a sinistra, un metro e novanta per 80 chili, dotato di una discreta tecnica e di un sinistro pericolosissimo dalla distanza. Il secondo ha saputo affermarsi negli ultimi due anni in Calabria come una costante imprescindibile per la difesa di Nicola, Zenga e Stroppa.
Dopo un anno di prestito ritorna a Firenze Kevin Diks (Feyenoord), 21 anni, professione esterno destro, difficile però che possa riuscire a inserirsi nelle gerarchie di Pioli, chiuso da Laurini e Milenkovic, ma anche da Lorenzo Venuti, reduce dall’esperienza a Benevento. Per entrambi è probabile una nuova partenza in prestito, anche se il secondo sembrerebbe possa giocarsi sino all’ultimo le proprie carte, magari con lo spostamento fisso di Milenkovic al centro, ruolo a lui più confacente. Addio definitivo invece a Tomovic, riscattato dal Chievo e a Bruno Gaspar, ceduto al Lisbona dopo un anno non certo esaltante.
Centrocampo. Davanti alla difesa la Fiorentina perde uno dei suoi giocatori simbolo, MilanBadelj. Al suo posto dentro il 24 enne Christian Nörgaard (3 milioni), eclettico centrocampista che può giocare o da playmaker davanti alla difesa o da mezzala e che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nel Brondby, dopo un passato nelle giovanili dell’Amburgo, insieme proprio al croato. Un nome non certo di primo livello, che probabilmente andrà a contendersi con Bryan Dabo il buco lasciato dal vicecampione del Mondo.
Sempre a centrocampo arriva dalla Roma il 21 enne Gerson, prima alternativa all’idea Pasalic, finito a Bergamo. Per lui un prestito secco. Il brasiliano, giunto nella capitale due anni fa, è rimasto a lungo un elemento misterioso, ma la scorsa stagione ha accumulato diversi minuti, assaggiando la massima serie e facendo vedere alcune buone cose. Certo, il suo reale valore sembra essere, al momento, ben lontano da quei 18 milioni pagati dai giallorossi al Fluminese.
Attacco. Davanti, la priorità della società è quella di blindare Simeone e Chiesa. Soprattutto sul secondo, dopo il fallimento della trattativa per Malcom, pare essersi acceso l’interesse della Roma di Monchi, per ora rispedito al mittente. Dopo l’inserimento della giovane promessa Martin Graiciar, acquistato la scorsa estate ma rimasto fino a fine stagione allo Slovan Liberec, l’unica priorità sembra essere un esterno d’attacco, i nomi sono quelli di Zeneli (Heerenveen), Larsoon (Feyenoord), i sogni Jesè (Psg) e El Sharawi.
Ora l’obiettivo di Corvino, prima di poter concentrarsi su altri arrivi, è sfoltire la rosa: di Diks abbiamo detto, ma vi sono anche Sanchez, reduce da un mondiale disastroso dopo l’avventura all’Espanyol, Eysseric, Saponara e Maximiliano Oliveira. Sugli ultimi due, in particolare, sembra forte l’interessamento rispettivamente del Parma e del River Plate.
Quello dei viola è un mercato che non scalda nè i cuori dei commentatori nè tantomeno quello dei tifosi, sempre più in polemica con una società alla quale si chiedeva, dopo il rinnovamento dello scorso anno, l’inserimento di almeno tre pedine di livello, una per ruolo, anche per sostituire il partente Badelj e capitan Astori. Invece, sino ad oggi, sono arrivate solo scommesse e, al di fuori dell’investimento per Lafont, tutte a basso costo. Come se non bastasse, dopo essersi visti soffiare Pasalic dall’Atalanta, l’arrrivo di Gerson in prestito secco, a fronte della futura monetizzazione per Saponara (per quanto l’ex milanista non abbia mai scaldato troppo i cuori nè di Pioli nè della Fiesole) ha fatto infuriare i viola. Monta dunque un nuovo capitolo della contestazione dei tifosi alla famiglia Della Valle.
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