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Viola Park, il trionfo di Commisso: la Fiorentina uno stimolo per il Torino

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120 milioni investiti dal presidente della Viola per il nuovo centro sportivo. I granata hanno il vincolo "storico" del Filadelfia, ma migliorare si può e si deve
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Può piacere o non piacere Rocco Commisso, ma, simpatie a parte, mercoledì 11 ottobre ha salito un altro gradino della storia della Fiorentina e in parte del calcio italiano. L'inaugurazione trionfale del Viola Park, nuovo centro sportivo del club viola, fa approdare il club toscano in una nuova era e lo avvicina alle grandi società non soltanto italiane ma anche europee. Commisso, da buon imprenditore americano, ha trasformato il taglio del nastro in un grande evento in cui è stato lui stesso il centro dell'attenzione. Ha richiamato a Firenze addirittura il capo della Uefa Aleksander Čeferin. Insomma, ha fatto le cose in grande, così come è grande, moderno e fornito il nuovo Viola Park, sito a Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Qualche numero e qualche informazione: 26 ettari, con 29.000 mq di superficie costruita; 20 le squadre della Fiorentina impegnate nel nuovo centro sportivo, dagli allenamenti della Prima Squadra per arrivare ai ragazzi di 8 anni del vivaio viola, e qui giocheranno anche le loro partite la Primavera e la squadra femminile; la struttura comprende 12 campi regolari (5 naturali, 5 ibridi e 2 stadi) e altrettanti padiglioni; non mancano poi palestre, centro medico e benessere e una sala eventi in grado di ospitare fino a 500 persone; infine, due stadi, il Curva Fiesole, capace di ospitare 3 mila spettatori, e il Davide Astori con una capienza da 1500 posti.

Cosa può fare il Torino? Il Filadelfia come imprescindibile punto di partenza

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Il nuovo Viola Park rende la Fiorentina un qualcosa di diverso e superiore rispetto al Torino. Fino a ieri si poteva parlare del club viola come di un competitor del Torino, il nuovo centro sportivo sposta notevolmente gli equilibri: una struttura del genere non può che motivare i tuoi giocatori a rimanere e i giocatori che vuoi comprare a sposare la tua causa. Proprio per questo si è detto in apertura che la Fiorentina si avvicina alle grandi società europee. E il Torino in tutto questo cosa può fare? I piemontesi hanno certamente un vincolo storico e monumentale come il Filadelfia. Anche solo pensare a un centro sportivo come il Viola Park significherebbe lasciare il punto focale della storia granata. Bisogna però aggiungere che nessuno in casa granata ha mai palesato l'idea di investire una cifra pari a 120 milioni di euro (quelli sborsati da Commisso) per un nuovo centro sportivo. Dunque, quello fatto dalla Fiorentina non dev'essere visto come un ulteriore rimprovero nei confronti del Torino ma come un possibile stimolo per cercare di concretizzare quello che è stato progettato (Robaldo) e per potenziare sempre di più il punto focale del club (Filadelfia). Migliorare non è impossibile, anche con investimenti meno cospicui, però servono altri fatti concreti perché altrimenti i competitor scappano e rincorrerli diventa sempre più difficile.