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Chi sono i Balon Boys?

Adolfo Baloncieri

Nel Segno del Toro / Chi sono i Balon Boys? Da quale eminente figura della nostra storia calcistica derivano il loro nome?

Stefano Budicin

A chi dobbiamo la nascita dei "Balon Boys", i celebri reparti giovanili del Toro, dove per anni si formarono alcuni tra i migliori giocatori granata che la nostra storia ricordi? A un uomo per il quale ogni lode si spreca. Stiamo parlando di Adolfo Baloncieri, uno dei più forti centrocampisti italiani di tutti i tempi, ancora oggi celebrato con una partecipazione che ha del sacro e un rispetto che sconfina nella venerazione.

Nato a Castelceriolo il 27 luglio 1897, fu uno dei giocatori più forti che abbiano mai indossato la maglia granata. La sua fama corre di pari passo con l'aura di rispetto e venerazione che trapela al ricordo delle sue giocate. Venticinque reti in quarantasette partite con la Nazionale,un centravanti dai piedi mercuriali e una visione di gioco eccelsa, da stratega.

Come vedeva lui il compagno smarcato non era capace nessuno. Ma ecco, bastava un battito di ciglia, e subito lo si poteva ammirare al centro della linea offensiva, prossimo a catapultare il pallone in un angolo della porta. Baloncieri dedicò i suoi giorni migliori al Torino, giocando 192 partite e segnando 97 reti, dal 1925 al 1932.

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Indimenticabile la stagione in cui Baloncieri trascinò i suoi compagni alla vittoria, guadagnando il primo scudetto della sua carriera, anno 1926-27. Lo scudetto verrà revocato dalla Federcalcio a causa del "Caso Allemandi", caso che non venne mai risolto in maniera soddisfacente e completa a detta dello stesso Baloncieri. Ad ogni modo, l'anno successivo i granata si imposero di nuovo come la squadra più forte del campionato, vincendo e ottenendo trionfalmente lo scudetto. Memorabile la partita disputatasi contro la Reggiana, dove Adolfo segnò 7 volte portando il punteggio del Torino a 14-0.

Assieme a Baloncieri, negli anni venti altri due giocatori finirono per comporre il famoso "Trio delle meraviglie" granata. Stiamo parlando di Julio Libonatti, ruolo centravanti, e Gino Rossetti II, punta. Il trio fu così battezzato per via delle imprese divine che era capace di compiere, realizzando gol meravigliosi e dominando le altre squadre partita dopo partita. Non c’è motivo di scandalizzarsi nel considerare il trittico delle meraviglie come l'antesignano del Grande Torino.

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Ma torniamo al titolo di questo articolo. È il 1928 e Adolfo diviene allenatore delle nuove leve granata, chiamate Balon Boys in omaggio al suo nome. Difatti “Balon” deriva da Baloncieri. A prendersi cura dei giovani prossimi a sbocciare sono anche due figure, Giuseppe Sella, ingegnere scopritore di talenti, e Carlo Rocca, che tutti chiamano  “Carlin”. E la cura si rivela efficace, con i Balon Boys che macinano successi dietro successi e trionfano più o meno ovunque. Federico Allasio, Cesare Gallea, Osvaldo Ferrini, Aldo Cadario, Sergio Piacentini, Livio Bussi. Troppi virtuosi del pallone per poterli elencare tutti. Dove loro giocano si può stare tranquilli che gli avversari perderanno.

E come dubitare che così fosse? Sotto la guida di un uomo come Baloncieri chiunque sarebbe stato in grado di imperare nei campi da calcio di tutto il mondo. Cosa che i Balon Boys dimostrarono ampiamente di poter realizzare.

Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

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