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granata dall'europa

Prospettive

Michele Cercone

Torna l'appuntamento con "Granata dall'Europa" la rubrica di Michele Cercone: "Aver smesso di trincerarsi dietro le pochezze della società è un passo importante, così come lo è stato accettare di puntare a obiettivi più ambiziosi..."

Al netto della sconfitta col Napoli (ampiamente preventivabile), quello che ci riserva la fine di questo campionato è ancora da scrivere. I punti buttati con le piccole si fanno sentire e non sono molto ottimista sull'eventuale ingresso in Europa. L'atteggiamento del mister e della squadra è però quello giusto. Credo che aver smesso di trincerarsi dietro le pochezze della società sia un passo importante, così come lo è stato accettare di puntare a obiettivi più ambiziosi. Come in tanti ci auguravamo, questo Toro mostra di voler vincere e non si nasconde. È un nuovo approccio che fa bene innanzi tutto ai giocatori, ma anche e soprattutto a noi tifosi. I nuovi stimoli si sentono in campo, e mi sembra che giocatori a lungo fuori fuoco come Singo, Sanabria e Karamoh abbiano trovato nuove motivazioni.

Per noi tifosi poi vedere finalmente il Toro giocarsi a viso aperto un piazzamento europeo è una bella iniezione di entusiasmo. Poco importa il risultato finale, avere ancora un obiettivo a metà marzo è già un bel miglioramento rispetto agli ultimi orripilanti campionati. Il merito è sicuramente di Juric, che con il poco che ha a disposizione ha costruito una macchina ben rodata e funzionale. Le prospettive per il futuro non appaiono però rosee. Nonostante la migliore situazione di classifica e qualche progresso nell'investimento sui giovani (Ricci e Ilic in particolare) la situazione non è poi molto diversa rispetto alla scorsa stagione. Tra riscatti, nuovi acquisti e rinnovi ballano una quarantina di milioni di euro per arrivare ad una squadra ''alla Juric''. Servono rinforzi in tutte le zone del terreno: dalla porta al centrocampo, dagli esterni, alle mezzali fino all'attacco.

Al momento sembra impensabile che la società investa una cifra del genere nel prossimo mercato senza finanziare le entrate con uscite eccellenti, con primi indiziati Schuurs e Singo. La prospettiva più probabile quindi è ancora una volta quella della coperta corta, che tirata da un lato o dall'altro lascia sempre scoperta un parte. Purtroppo il motivo per cui la squadra continua a non avere un'ossatura su cui costruire sta nella politica di coprire le posizioni chiave con prestiti. Costano poco, è vero, ma rendono praticamente nulla. Dei Mandragora, Brekalo, Praet, Pobega e dei tanti altri passati dalle nostre parti, non resta davvero nulla. L'investimento del mister su questi giocatori è stato a fondo perduto, e lo stesso rischia di succedere con Vlasic e Miranchuk. Una politica dello spreco che credo sia alla base dei dubbi che il mister sembra covare in questo periodo sulla sua permanenza. Juric resta alla finestra a capire se gli verrà affidato materiale adatto a costruire la sua casa. Speriamo non sia invece destinato ad essere un altro dei tanti fuggevoli inquilini del condominio Torino. Questo si che sarebbe uno spreco imperdonabile.

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