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Tanto azzurro, poco azzurro

Granata protagonisti in Nazionale maggiore, ma da tempo non si vedevano così pochi giovani del Torino nelle Nazionali Under: un segnale di attenzione per il vivaio?

Diego Fornero

Archiviata (o quasi) la sosta per le Nazionali, riparte il campionato: tornano a casa Sirigu, Izzo e Belotti, svestono la maglia azzurra e si riuniscono a un gruppo dal quale sicuramente, in caso di una stagione che tutti ci auspichiamo essere positiva, potrà uscire anche qualche altro rinforzo per la squadra di Mancini (Verdi? Zaza? Baselli? Bonifazi?). Un dato positivo, che vede il Toro sicuramente a buoni livelli qualitativi e che non può che far piacere, ma che nasconde allo stesso tempo una sfumatura da non sottovalutare. Se, a livello di Prima squadra e Nazionale maggiore, la situazione è incoraggiante, altrettanto non si può dire delle formazioni giovanili, solitamente un buon indicatore dello stato di salute di un vivaio per il futuro.

SOLO GRECO E FIORDALISO IN AZZURRO - In tutto il panorama delle Nazionali Under azzurre, dall’Under 21 all’Under 15, infatti, attualmente c’è un solo giocatore del Torino ad avere ricevuto la convocazione: Jean Freddi Greco, terzino/centrocampista classe 2001 arrivato in estate dalla Roma, che – tra l’altro – non ha ancora giocato un minuto in gare ufficiali con i granata. Per il resto, tra i giocatori di proprietà del Toro, soltanto Alessandro Fiordaliso, difensore classe ’99 oggi in prestito al Venezia, è stato convocato in Under 20, mentre in estate Demis Maugeri, centrocampista del 2003, aveva preso parte a uno stage in Under 17, senza poi essere chiamato al Torneo Quattro Nazioni.

NON SOTTOVALUTIAMO QUESTO SEGNALE - Prima di considerare il dato come peggiore di quello che è, partiamo da un presupposto: non sempre le convocazioni in Nazionale sono da prendere come un Oracolo sulla qualità del giocatore, soprattutto a livello giovanile, e si può dire che non siano neppure esenti da scelte “politiche”. È altrettanto vero, però, che la qualità dei giovani oggi in Prima squadra era già stata riconosciuta in azzurro e, chi più, chi meno, tutti i vari Bonifazi, Edera, Millico, Parigini e Rauti hanno bazzicato in passato le varie categorie delle Under (difficilmente, tra l'altro, troveranno spazio, oggi, in U21 considerato - Bonifazi escluso - lo scarso minutaggio cui andranno incontro, in una rosa diventata improvvisamente lunga come quella di Mazzarri). Insomma, se tra Primavera, Under 18, Under 17 e – soprattutto, perché questo forse è il dato più significativo – Under 16 e Under 15, non troviamo giovani granata vestire la maglia azzurra, forse ci troviamo di fronte a qualcosa a cui pensare. Non dico un campanello d’allarme, ma sicuramente un segnale d’attenzione da non sottovalutare.

PERCHÈ IL SETTORE GIOVANILE NON FACCIA UN PASSO INDIETRO - Il futuro, infatti, si crea se si hanno solide fondamenta: abbiamo tutti ancora negli occhi e nel cuore quello che il settore giovanile – grazie al grande lavoro della società, di Massimo Bava, dei vari allenatori (Longo e Coppitelli su tutti) e dei giovani di talento che l’hanno frequentato – è stato in questi anni, e non vorremmo mai trovarci a riconoscere un passo indietro, neppure a fronte del buon livello raggiunto dalla Prima squadra. Qualcosina a livello di scouting sul territorio, e non solo, sembra essersi perso, e in questo il Toro ha un po’ opacizzato quell’appeal e quella brillantezza che l’aveva caratterizzato negli ultimi anni (e qui parlo di un arco temporale più lungo, avviato con Comi e Benedetti ancora prima dell’arrivo di Bava nel 2012) nel saper riconoscere il talento e nel saperlo coltivare.

Non c’è nulla di compromesso, sia chiaro, ma è bene tenere aperti gli occhi: per essere grandi, l’attenzione è nei dettagli e soprattutto nelle basi: non facciamole mai scricchiolare, perché per il Torino il vivaio è – e deve essere – molto di più che un qualcosa di “ancillare” rispetto alla Prima Squadra, e non deve mai smettere di costituirne un’ossatura, a livello tecnico e a livello umano. E questo, il neo direttore sportivo granata lo sa meglio di noi…