"Il nominativo dell'arbitro è offerto da Barovero Mobili. Arbitrerà l'odierno incontro il Signor Bianchi di Milano. Barovero Mobili, l'arbitro del vostro arredamento. Via Belfiore 45 angolo via Valperga Caluso". Questo l'annuncio al Comunale nei gloriosi Settanta e primi Ottanta. A cui di solito seguiva una sonora bordata di fischi da parte della Maratona. Perché le - fino ad allora - giacchette nere non ci hanno mai trattati troppo bene. Vorremmo qui raccontare le gesta, la dirittura morale, il comportamento di un uomo, Luigi Agnolin, Hombre vertical. Arbitro non per caso. Luigi Agnolin di Bassano del Grappa, figlio dell'ex arbitro internazionale Guido. Di un nitore, un senso di equità al di sopra di ogni sospetto. A scanso di equivoci, ricordo innanzitutto un Inter-Torino in cui ci assegnò un calcio di rigore contro, semplicemente perché...c'era. San Siro pensava che avesse prima negato un rigore sacrosanto a Salvatore Bagni, per poi dargli quello della compensazione. La moviola della Domenica Sportiva mostrò che nel primo caso il mediano nerazzurro si era tuffato, nel caso del rigore assegnato aveva subìto fallo.
La Leggenda e i Campioni
Luigi Agnolin. Hombre Vertical
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Torino, 9 ottobre 1988. Torino-Sampdoria 2-3.
Il portiere dei "ciclisti" Pagliuca perde tempo, vista la situazione di vantaggio a suo favore. Agnolin da metà campo fischia, lo fissa e con ampio gesto, percepito da tutto lo stadio, gli comunica che questa è l'ultima volta che ritarda il rinvio. Basta così. Il tutto senza perdere ulteriormente tempo per andare a redarguire da vicino il blucerchiato; solo con la postura ed il gesto inequivocabile.
Torino , 26 ottobre 1980. Derby. Mercoledì abbiamo sconfitto il Magdeburgo in Coppa UEFA. Ercole Rabitti schiera così il Torino: Terraneo; Volpati (14' D'Amico), Salvadori; Patrizio Sala, Van de Korput, Masi; Sclosa, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (90' Mariani). "Tutto il Calcio Minuto per Minuto" si collegava alla fine dei primi tempi. All'intervallo siamo sotto 1-0: Causio al 18' dopo un palo di Brady. Se la memoria non m'inganna, anche un goal annullato a Tardelli. Al quarto d'ora della ripresa un lancio di D'Amico e un lampo in area di Graziani con colpo di testa all'incrocio consentono al Torino di pervenire al pareggio. Un pari che stordisce la Juventus, e dopo un quarto d'ora voilà: cross di Eraldo Pecci, Pulici erculeo si affianca a Zoff in elevazione, anca e spalla contro, il portiere bianconero perde la presa, la palla cade alle loro spalle, irrompe Graziani e segna! Goal regolare, intervento di Paolino "all'inglese", l'arbitro Agnolin non ravvisa alcuna carica sul portiere. Apriti cielo! Noblesse oblige, con superbo atteggiamento sabaudo Roberto Bettega protesta reiteratamente nei confronti del direttore di gara. Agnolin, per porre fine a questa commedia dell'arte, lo richiama a sé: "Se continuate, ve fasso un zesto tanto", mimando al contempo con le mani il gesto a misurare la circonferenza del pallone. Risultato finale: Juventus-Torino 1-2.
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Agnolin venne sospeso per quattro mesi. Ci commuove il ricordo della sua rettitudine, a differenza di chi chiedeva scusa ai gobbi durante i derby, di chi a fine carriera di arbitro ci decretò tre rigori - tre - contro nella finale di Coppa Italia 1992/93, di chi ci fece perdere lo scudetto 1971/72. Arbitro internazionale, di alto livello come il padre Guido, Luigi Agnolin diresse, tra altri incontri ai massimi livelli, la finale di Coppa delle Coppe 1986/87 tra Ajax e Lokomotive Leipzig e la finale di Coppa dei Campioni 1987/88 tra PSV Eindhoven e Benfica. Ai Mondiali del 1986 si vide affidare la direzione di un incontro al limite del proibitivo dal punto di vista agonistico, Argentina-Uruguay "che Agnolin - ha ricordato commosso Gigi Garanzini - portò a termine smorzando sul nascere il gioco violento con il suo piglio da domatore". Detto en passant, nel corso dell'attuale campionato, sei arbitri sono stati fermati per aver palesemente danneggiato, con la loro conduzione, il Torino. "Danneggi il Toro poi ti fermano" ha titolato un quotidiano sportivo. Stop a Marchetti, dopo Torino-Fiorentina del 2 marzo scorso; il sesto direttore di gara sospeso da Rocchi dopo i colleghi Mariani, Chiffi, Doveri, Fourneau e Massimi per gravi errori contro i granata. Come ci manca Luigi Agnolin...Hombre vertical. La "Comunità Villa San Francesco", nel mese di maggio 2019, gli ha assegnato il riconoscimento alla memoria "Una Stella dall'Arcobaleno" - "10 Giusti per il Mondo".
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Gianni Ponta, chimico, ha lavorato in una multinazionale, vissuto molti anni all’estero. Tuttavia, non ha mai mancato di seguire il “suo” Torino, squadra del cuore, fondativa del calcio italiano. Tra l’altro, ha scoperto che Ezio Loik, mezzala del Grande Torino, aveva avviato un’attività proprio nell’ambito dell’azienda in cui Gianni molti anni dopo sarebbe stato assunto.
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