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LA LEGGENDA E I CAMPIONI

Al San Mamés. Athletic Club-Torino FC 2-3

doppi ex
Torna la rubrica "La Leggenda e i Campioni" di Gianni Ponta, dedicata alla vittoria del Torino al San Mames contro il Bilbao
Gianni Ponta

"Arriva Darmian!", l'urlo entusiasta di Pierluigi Pardo nella sua telecronaca appassionata. Amarcord. A Bilbao, Athletic - Torino 2-3.

Il Torino era partito alla volta di Bilbao dopo il pareggio per 2-2 nella partita di andata in casa, ben consapevole di dover compiere un'impresa per ottenere la qualificazione al turno successivo di Europa League. Comunque , prima dell'incontro, Fabio Quagliarella aveva rassicurato fiducioso il presidente Cairo sulle nostre possibilità di vincere.

Ricordiamo chi avevamo di fronte, cos'è l'Athletic Bilbao, cosa rappresenta per la gente e con la sua gente basca tra le mura amiche, cosa significhi giocare "là".

"Iribar, Iribar, Iribar es cojonudo. Como Iribar no hay ninguno", uno storico motto dei tifosi baschi biancorossi per caricare la squadra, molti anni prima, in onore del loro grande portiere, estremo difensore anche delle Furie Rosse di Spagna. Un orgoglio che non teme confronti.

Miedo escenico del San Mamés? Macché. Nelle vene del Toro più coraggio che prudenza. Quello che serviva, senza peraltro rinnegare l'attenzione del collettivo, un tasto su cui picchiava il nostro allenatore Giampiero Ventura. "Mettiamo il noi al posto dell'io individuale ". Era una squadra "normale". Ma una squadra in cui tutti sapevano cosa fare e come, secondo quanto riconosciuto in maniera cavalleresca dall' entrenador avversario Valverde. Un gruppo con dei valori forti. Condivisi.

La nostra formazione di quella sera, giovedì 26 febbraio 2015. Il Torino scese in campo con la terza maglia, blu con bordi granata.

In porta Daniele Padelli. Schierati davanti a lui, secondo il 3-5-2:

in difesa Maksimovic, Glik, Moretti;

a centrocampo, da destra, Darmian, Vives, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Quagliarella e Maxi Lopez di punta.

Fase difensiva senza rischi e distrazioni, nessuno escluso; tempi giusti nel liberare la qualità di El Kaddouri; grande lavoro sporco delle due punte; un mazzo così, per intenderci. Ma soprattutto una catena di destra efficace, in gran forma, su cui l'Athletic andava ad inciampare due volte. Prima Gurpegi, perdendo palla su Giuseppe Vives, vecchia volpe, anima del nostro centrocampo, si vedeva costretto a recuperare fallosamente, causando un calcio di rigore a favore dei granata. Trasformato da Quagliarella al 16'. Poi tutta la difesa basca in difficoltà sulla combinazione Vives-Darmian. La volata di quest'ultimo portava al goal di Maxi. Una rete fondamentale, al 47' p.t., neanche tre minuti dopo la possibile botta psicologica dell' 1-1 siglato dal basco Iraola.

Il 2-2 ad opera di De Marcos, lanciato al centimetro da Muniain (16' s.t.). Ma, sei minuti più tardi, il goal della sicurezza, che era planato sulla testa e poi sul piede destro di Maxi Lopez, murato due volte, lo andava a firmare Matteo Darmian, con una scorribanda in area da "arrivano i nostri", incontenibile, con un piatto destro "chiamato" da El Kaddouri. "Arriva Darmian!", finalmente l'urlo da tifoso di Pierluigi Pardo. Troppo anche per la furia del San Mamés.

Il loro abituale urlo di gioia per festeggiare un goal "bacalao, bacalao, bacalaooo!", gridato due volte in quella partita, non fu sufficiente alla compagine basca per passare il turno. Troppo forte il Toro. Viva il Toro! Aveva avuto ragione Ventura nel preparare la partita: non c'erano coccodrilli nei fossati al San Mamés. La prima vittoria italiana laggiù, dopo 39 anni di tentativi, sette sconfitte e un pari. Successo e qualificazione ottenuta agli ottavi di Europa League.

Per me, seguire l'andamento dell'incontro, un'occasione storica, fu un'autentica altalena di emozioni. All'antica. Ero impegnato per lavoro a Stoccarda, e potei seguirne le fasi finali, a partire dall'1-2 per noi, col cuore in gola, rimanendo attaccato al telefono con mia moglie e seguendo il televideo che confermava lampeggiando gli aggiornamenti. Non mi sembrava vero. Dopo la notte col Real Madrid, non avevo più vissuto un'emozione così a livello internazionale.

Forse, ancora più bello, vivere un successo storico del Toro in terra straniera, lontano da casa. E tenerselo stretto come un regalo personale. Indimenticabile.

Oggi lo definiscono "l'equilibratore", e ha vestito ( Manchester Utd e Parma) e veste (Inter) altre maglie. Fin dagli esordi questa caratteristica apparve evidente anche a noi tifosi granata. Nel nostro ricordo, Matteo Darmian resta un giocatore universale con due perle, quella di San Mamés e del goal della vittoria nel derby.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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