Domenica 30 novembre ‘47 Nanni prese il treno per Alessandria. Allo Stadio “Moccagatta” i grigi ospitavano il Torino nell’11^ giornata. Nanni aveva voglia di rivedere i suoi campioni, che aveva già ammirato a Genova, soprattutto il suo idolo Castigliano, un prodigio di mediano in mezzo al campo. La giornata fredda, novembrina, prometteva una partita di battaglia, visto il clima. A maggior ragione, tenuto conto che in passato l'Alessandria, da alcuni avversari, era stata definita con un certo timore la fabbrica del fango. Campo pesante, forse bagnato prima dell’incontro, che non avrebbe consentito il fraseggio basato su passaggi rasoterra e che avrebbe quindi orientato l’andamento della partita su un gioco “all’inglese”.
La Leggenda e i Campioni
Torino-Alessandria 10-0
Risultato finale 2-2, già fissato al termine della prima frazione di gioco. Visto il contesto, Valentino e compagni erano rientrati a Torino con l’amaro in bocca, pronti a rifarsi nell’incontro di ritorno. Nanni, che aveva sperato di assistere ad uno spettacolo degno del Grande Torino, tornava a casa scontento. E dopo una giornata trascorsa in giro al freddo, giù di morale, l’interrogazione di matematica del lunedì si presentava ostica.
Prima di raccontare l’incontro nel girone di ritorno, vale la pena ricordare che il rendimento del Torino nel Campionato 1947-48 fu stratosferico. 125 reti segnate in 40 partite disputate, Mazzola 25 (l’anno precedente capocannoniere con 29), Gabetto 23, alle spalle del bianconero Boniperti, capocannoniere (27). Per inquadrare appieno l’evento ed il punteggio record che ne sancì l’esito, è opportuno ricordare Cesare Gallea. Granata già dal 1935, da quando 18enne cominciò a respirare il profumo della prima squadra, campione d’Italia nel 1943, protagonista decisivo nella trasferta-scudetto di Bari, concludeva la carriera ad Alessandria. Gli era concesso di allenarsi al Filadelfia, anziché fare il pendolare - nel dopoguerra! - da Torino ad Alessandria. Scomparso nel 2008 novantenne, ricordava con ironia che proprio con l’Alessandria subì quello che resta il punteggio record della Serie A. Prima della partita, facendo violenza al proprio rigore di sportivo, aveva chiesto a Valentino di non infierire e i vecchi amici cercarono di accontentarlo.
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2 maggio ‘48. Stadio Filadelfia. Arbitro il Sig. Guarda di Mestre, il primo tempo si conclude con i granata in vantaggio sui grigi 4-0. A metà settimana l’Alessandria è attesa da uno scontro fondamentale contro il Bari, il Torino affronterà l’Inter a Milano. Alla ripresa del gioco si riparte a ritmi bassi. Ma il pubblico comincia a contestare ed un volgare invito ferisce in malo modo Valentino Mazzola. Gallea cerca di frapporsi, invano: "E va bene, adesso si gioca sul serio". Manca un quarto d’ora, ogni due minuti e mezzo una rete!
Risultato finale: Torino batte Alessandria 10-0. Fuori dallo stadio, centinaia di biciclette attendono gli spettatori per il rientro verso casa o i bar, a raccontare a parenti ed amici quale incredibile risultato si siano persi dal vivo. Com’è stato possibile, insomma, veramente.
Nanni, quel pomeriggio, fu contento. Quasi che la sua presenza al freddo ad Alessandria, qualche mese avanti, meritasse la ricompensa.
Il più bel ricordo fotografico di quel pomeriggio coglie l’attimo in cui Franco Ossola apre le marcature al 5’. Si nota l’abilità del tocco, la postura con la potente muscolatura delle gambe in evidenza.
FVCG
Gianni Ponta, chimico, ha lavorato in una multinazionale, vissuto molti anni all’estero. Tuttavia, non ha mai mancato di seguire il “suo” Torino, squadra del cuore, fondativa del calcio italiano. Tra l’altro, ha scoperto che Ezio Loik, mezzala del Grande Torino, aveva avviato un’attività proprio nell’ambito dell’azienda in cui Gianni molti anni dopo sarebbe stato assunto.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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