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Anno Zero

Editoriale / Il Torino va incontro ad un cambiamento radicale dopo il picco negativo di questa stagione

Gianluca Sartori

"Negli ultimi due-tre anni il Torino ha intrapreso con decisione una filosofia ben precisa, quella della continuità tecnica (14 giocatori su 20 hanno almeno cinquanta presenze in granata). La fine della straziante stagione 2019/2020 rappresenta necessariamente una cesura. Pensare di contare su uno zoccolo duro di giocatori che si consolidasse anno dopo anno con l'aggiunta di pochi tasselli è stata una strategia che si è rivelata non percorribile nel calcio di oggi, un calcio in cui persino la Juventus ha sì vinto nove scudetti di fila ma sempre rinnovandosi. In più, alle prime difficoltà, società e allenatore non hanno saputo minimamente trovare soluzioni adeguate per ritrovare la strada giusta a stagione in corso. A un passo dal baratro, con la squadra che aveva smesso di lottare ed era velocemente diretta verso la retrocessione, la soluzione è stata quella di affidarsi a un figlio di questo club come Moreno Longo.

"Longo ha accettato un contratto di sei mesi come non avrebbe fatto nessun altro, un po' per affetto verso la società che lo ha cresciuto, un po' perchè necessitava di dimostrare di poter valere la Serie A. Il lockdown lo ha aiutato a resettare la testa dei giocatori ma gli ha impedito di lavorare sulla tattica. In generale, Moreno si è dimostrato pragmatico e concreto, ha saputo far capire ai giocatori che gli obiettivi erano cambiati al ribasso - non tutti possono capire quanto l'operazione sia difficile -  e ha trovato i punti salvezza. Ora gli viene dato il benservito: la scelta è quella di cercare un distacco totale con ciò che si è visto quest'anno.

"Il Torino ha iniziato a voltare pagina con l'arrivo di Davide Vagnati a maggio e la politica del cambiamento continuerà nel modo più profondo possibile con lo sbarco - molto probabile - di Marco Giampaolo. Un allenatore dal credo calcistico totalmente diverso da quello di Walter Mazzarri, colui che ha costruito questa squadra a sua immagine e somiglianza. Di conseguenza, ci sono da aspettarsi moltissime novità nel parco giocatori. Il tecnico di origini marchigiane è tra i grandi bocciati del campionato appena concluso - Pioli, che lo ha sostituito al Milan, poi ha saputo fare molto meglio - e ha voglia di riscatto, ma ha pochissimo tempo per iniziare un ciclo completamente nuovo. Difficile aspettarsi una squadra già competitiva per l'Europa con tutti i cambiamenti che sono in cantiere. Sarà un "Anno Zero" e sarà meglio che tutto l'ambiente si metta in testa che servirà pazienza. La società Toro dal canto suo riparte da zero prendendosi una certa dose di rischio: il compito primario è assicurarsi che la maglia granata non venga più disonorata.