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Una partita in meno

FLORENCE, ITALY - JULY 19: Moreno Longo manager of Torino FC gestures during the Serie A match between ACF Fiorentina and  Torino FC at Stadio Artemio Franchi on July 19, 2020 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Editoriale / Longo deve gestire una rosa troppo corta e troppo povera di qualità

Gianluca Sartori

Una partita in meno da giocare e il Lecce è sempre a otto punti di distanza. Soprattutto, una partita in meno da giocare e questo campionato, con la lancetta sempre a metà tra il deludente e lo sportivamente straziante, arriverà a conclusione. Sono le uniche due buone notizie per i tifosi del Torino dopo la sconfitta che i granata di Moreno Longo hanno rimediato a Firenze. Una sconfitta dettata soprattutto da errori individuali marchiani (Nkoulou e Lyanco sul primo gol, Meitè sul secondo, Millico che ostacola Lukic) e anche da un pizzico di sfortuna (palo di Belotti, il fischio anticipato di Mariani che ha reso inutile il gol di Edera). Ma in generale la prestazione corale è stata deludente.

Il passo indietro di tutta la squadra rispetto a quanto si è visto col Genoa è certamente possibile che sia stato causato da un mancato recupero psicofisico visto lo sforzo profuso con il rossoblù. Ma il punto è che Longo deve gestire una rosa troppo corta e troppo povera di qualità, che andrà rifondata in qualsiasi caso a fine campionato. Quando si sbaglia un controllo semplice o si impedisce a un compagno di tirare, la colpa è principalmente di chi va in campo più che dell’allenatore. È poi ingeneroso imputare a lui il gioco poco produttivo: gli automatismi della manovra vanno curati durante la settimana ma Longo non ha praticamente avuto mai il tempo di farlo. Il tecnico, questo sì, a differenza di quanto visto a Firenze dovrà essere in grado di mantenere alta la concentrazione: per la salvezza non è ancora fatta.