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Il Toro nelle rappresentazioni cinematografiche

Nel segno del Toro / Torna l'appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin: "La cinematografia dedicata al Torino FC è ampia e apparentemente senza fine. Tra cortometraggi amatoriali, film d'autore e opere documentarie di vario genere, il cuore...

Stefano Budicin

Come le teste dell'Idra, la cinematografia dedicata al Torino FC è ampia e apparentemente senza fine. Tra cortometraggi amatoriali, film d'autore e opere documentarie di vario genere, il cuore granata è stato omaggiato in lungo e in largo da una folla variegata di tifosi. Dal momento che la scelta è vasta e tenendo conto che il lettore sarà della natura soggettiva di una simile selezione, mi limiterò a elencare i principali.

I film

Ora e per sempre

Presentato nel 2004, il film è stato diretto da Vincenzo Verdecchi e vanta la partecipazione di Gioele Dix, Dino Abbrescia, Kasia Smutniak, tra gli altri, nonché il veterano Giorgio Albertazzi. La regia ruota attorno a un gioco ricorrente di flashback tra passato e presente. Michael Sutten, ex funzionario della Federcalcio Inglese e Valentino Motta, manager di una casa editrice, sono i protagonisti della storia. Spinto dal desiderio di soddisfare l'ultimo desiderio di suo padre, Valentino è alla ricerca della cornetta con cui Oreste Bolmida, trombettista dello stadio Filadelfia, era solito spronare i giocatori del Grande Torino a fare quello per cui erano tanto amati e popolari: eccellere. Non appena il corno suonava calava sui tifosi della squadra avversaria la consapevolezza che gli Invincibili avrebbero dominato la partita come erano soliti fare. Il viaggio si rivela una queste che il protagonista sfrutterà per riscoprire i valori che ha perduto nel suo cammino esistenziale e gli permetterà di recuperare i rapporti con la propria famiglia, in particolare con un figlio adolescente cui ha mancato di dedicare l'affetto e le attenzioni dovute. Per tutta la durata del film, il Grande Torino è sullo sfondo. Lo si sente, lo si avverte, lo si percepisce, anima e muove la narrazione imprimendo il suo marchio in alcune scene di particolare commozione. Una tra tutte? Quella in cui Giorgio Albertazzi si sposta tra le foglie d'erba di uno stadio Filadelfia in rovina, e mima un calcio di rigore e cade a terra, trafitto dal raggio di sole di un'emozione impossibile da scontare altrimenti.

Il Grande Torino

Il Grande Torino è una miniserie televisiva del 2005, divisa in due puntate. Diretta da Claudio Bonivento, vanta un cast di prima scelta: Giuseppe Fiorello, Michele Placido, Remo Girone e Tosca d'Aquino. Anche in questo caso, la narrazione si serve degli ingegni retorici del flashback per rievocare la gioventù del protagonista Angelo Di Girolamo, spesa in simbiosi con la squadra degli Invincibili. La passione che Angelo ha per il Grande Torino è talmente forte da portarlo a entrare nelle giovanili della squadra, malgrado il volere contrario del padre. Dopo gli eventi nefasti di Superga, il Torino si vede costretto a schierare la formazione Primavera, e per Angelo è l'occasione di debuttare in Serie A, dove avrà modo di segnare il suo primo gol. Lascerà il mondo del calcio subito dopo. La fiction è tratta liberamente dal libro Il romanzo del Grande Torino, di Franco Ossola, figlio dell'indimenticato omonimo padre.

I documentari

 100 anni di Cuore Granata

100 anni di Cuore Granata è un documentario che racconta la storia del club piemontese dalle origini ai giorni nostri. La particolarità dell'opera è data dalle testimonianze rare e preziose di tutte le persone che hanno contribuito a rendere grande il Torino. Si rischia davvero di perdersi tra tutti i documenti, le fotografie, i luoghi iconici e storici, gli allenatori e i presidenti radunati in oltre un secolo di ricerche, vicende e interviste di inestimabile valore.

2005-2006: Un anno di Toro

Pregevole e interessante è anche "2005-2006: Un anno di Toro". Diretto da Marcello Balestra, raccoglie interventi del Presidente Cairo, l'allenatore De Biasi, vari tifosi e soprattutto i calciatori che hanno permesso al Toro di passare dalla serie B alla serie A durante la stagione 2005-2006.

Leggenda Granata

Bello e coinvolgente è anche Leggenda Granata, documentario del 1954 proiettato in varie sale italiane e dedicato alla squadra degli Invincibili, di cui rievoca le innumeri imprese. Centrale nella pellicola è un aneddoto curioso: il ritrovamento, all'indomani dell'incidente, di una bambola che un giocatore del Torino stava portando in dono a sua figlia dal Portogallo. Dopo il rogo, tra i rottami, tutto era bruciato, ma la bambola era rimasta incredibilmente intatta.

Ce ne sarebbero molti altri da includere nella lista, ma si rischierebbe di non finire più. Vale la pena menzionare ancora "L'ultimo viaggio del Conte Rosso", a opera di Fabiana Antonioli, già fautrice di due documentari a tinte granata. La pellicola riporta alla luce la storia dei "continuatori", ossia i giovanissimi che furono chiamati a sostituire gli Invincibili morti a Superga per giocare le rimanenti quattro giornate di campionato. La media d'età era di 18-19 anni e le testimonianze raccolte dai "continuatori" offrono una reprospettiva di quegli anni fresca e straordinaria.

Una domanda ai lettori: quali sono i film o le serie o i documentari sul Torino che vi hanno fatti emozionare di più?

Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.