PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Caro Juric, se il condottiero molla, i soldati che fanno?”

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Della situazione attuale parliamo con Serino Rampanti nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”

Gianluca Sartori

Il Torino perde il derby giocando una partita incolore e delude i suoi tifosi: la situazione in campionato non è rose e fiori, avendo i granata raccolto un punto nelle ultime cinque partite. Della situazione attuale parliamo con Serino Rampanti nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.

Serino, in che cosa è mancato il Toro?

“E’ mancata la mentalità. L’immagine di una squadra che entra in campo senza una punta è un’immagine di rinuncia. Sarà vero che ci sono stati di mezzo degli infortuni, ma Pellegri poi è entrato. Lo avrei messo dal primo minuto per tentare almeno di mandare un messaggio. Le partite vanno affrontate facendo anche vedere che vuoi giocartela. In generale, da anni non vedevo una Juventus messa così male e una squadra del genere andava affrontandola aggredendola con cattiveria, per aumentare i loro dubbi e le loro incertezze. Questo non è stato fatto”. 

Condividi l’impressione di molti secondo cui Juric avrebbe perso la carica che lo contraddistingueva?

“Io capisco lo scoramento di Juric ma non capisco il dirlo pubblicamente così, perché un atteggiamento del genere poi si ripercuote sulla mentalità dei giocatori. Se il condottiero cede, i soldati che fanno? Potrebbero perdere a loro volta fiducia. E quindi questo mi sembra un momento piuttosto delicato. Quando ho letto le dichiarazioni di Juric dopo il derby sono rimasto sorpreso, perché non mi aspettavo questo tono dimesso da un combattente come lui. Sono segnali controproducenti”. 

Ci sono responsabilità dell’allenatore? 

“Un errore fondamentale è stato fatto nel non capire dove questa squadra doveva tappare dei buchi. Se hai una cifra da spendere non la vai a spendere per un difensore ma per un attaccante, perché era chiarissimo che tu avevi Sanabria che è quello che è e non farà più di 5-6 gol, Pellegri ha buone potenzialità ma è delicato. Quindi un attaccante principale da acquistare era la priorità. Penso sia l’errore a monte che ha originato questa situazione”.

Vanja è stato il migliore, te lo aspettavi?

“Ho sempre detto che non bisogna colpevolizzare troppo un giocatore. Lui è stato fin troppo attaccato dalla critica e dai tifosi, ho visto nei suoi confronti dei pregiudizi. Se gioca lui evidentemente delle qualità le ha. Quello che lo fa giocare è Juric: dovremmo dire che non capisce niente? Gioca lui nel Toro e nella Serbia, quindi dovrà avere qualcosa di buono. Personalmente non ne ho mai parlato in termini troppo negativi”. 

E’ l’unico che salvi del derby?

“Anche Lukic finalmente l’ho visto meglio, ha azzardato qualche tiro in porta, cosa che non gli vedevo fare da tante partite. Finalmente. Anche Lazaro non mi è dispiaciuto, così come Aina”. 

Sui social è stata postata una foto dei serbi di Juventus e Torino a cena dopo il derby. Ad alcuni tifosi ha dato fastidio. Tu che pensi?

“Non c’è niente di male ad andare a cena, però faccio delle riflessioni diverse. Quando prendi troppi giocatori di una stessa nazione, spesso condizionano il gruppo, a volte in modo positivo, a volte in modo negativo. Inoltre, c’è sempre l’incognita dei Mondiali e spero che i giocatori del Toro che andranno in Qatar si deconcentrino dal campionato solo quando è ora di partire”. 

Schuurs contro Vlahovic? Come ti è sembrato?

“Ha trovato un cliente difficile, che aveva una rabbia incredibile in corpo. Io ho sempre presente ciò che faceva Bremer. Quando mi si viene a dire che si è trovato un sostituto all’altezza sono perplesso… Schuurs è un bravo giocatore, ma Bremer è decisamente un’altra cosa”.

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