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Rampanti: “Juric? Va bene avere certezze, ma l’importante è non averne troppe”

Rosario Rampanti Serino
Serino analizza così i temi di casa Toro dopo la vittoria di Lecce

Il Torino torna a vincere a Lecce: il gol di Buongiorno regala una ventata di ossigeno a squadra e ambiente e permette di guardare con un po’ di serenità in più ai prossimi impegni. Nella nuova puntata di “Parola al Mister”, con Serino Rampanti analizziamo i temi più caldi del momento.

Serino, a Lecce il Torino passa al 3-5-2 e ritrova compattezza. Come analizzi la situazione? “Quando penso alla scelta di Juric dico che nella vita è importante avere certezze, ma è anche importante non averne troppe. Mi riferisco al fatto che per lui il suo 3-4-2-1 era un dogma, ma finalmente ha capito che, con i giocatori che ha a disposizione e con gli intoppi che ci sono stati, era giusto rivedere la sua idea di base. Cambiare idea, quando vedi che le cose non vanno, è segnale di intelligenza. Ha fatto bene a giocare con due punte perché ha un reparto ben fornito. Penso che sia il primo ad essere contento di questo”.

Credi che dunque il 3-5-2 sia il modulo giusto?“Credo semplicemente che un allenatore bravo come Juric sappia sfruttare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e dunque capisca quali sono le opportunità che ha senza fossilizzarsi su un’idea fissa”.

Buongiorno è insostituibile in questo Toro?“Dimostra di essere un calciatore solido mentalmente e di grandissime prospettive. Vanno fatti i complimenti a lui e alla famiglia che ha saputo crescerlo in questo modo, dandogli le basi morali giuste. Se manca lui, manca tanto al Toro, perché sa difendere, sa costruire e sa anche fare gol. Un giocatore importantissimo per il Torino. Il vero peccato è che, quando hai un elemento così, l’anno dopo rischi di doverlo cedere e allora sei punto e a capo, e così non si esce dalla mediocrità”.

Vojvoda da difensore ti è piaciuto? “Ha saputo adattarsi in quel ruolo, è stato bravo Juric a individuare in quel giocatore colui che poteva tamponare l’emergenza piazzandosi in quella posizione. L’importante è che ora continui così, perché Vojvoda ci ha abituato ad avere dei cali. Mi pare sia una pedina molto utile, è stato anche preferito a Zima. Juric ha saputo scegliere e ha scelto bene. La mia teoria è sempre stata quella per cui creare un difensore non è mai difficile, lo è invece creare un attaccante”.

Ha giocato Gineitis titolare, come ti è sembrato?“Gineitis mi sembra un centrocampista completo. Ha struttura fisica buona, tecnicamente è dotato e ha visione di gioco, sa contrastare, sa anche dettare il passaggio e inserirsi in avanti. Si tratta di un giocatore che, se riesce ad avere continuità e crescere come personalità, può diventare importante. Mi era piaciuto già l’anno scorso quando Juric lo scelse come titolare contro il Milan. Poi possono esserci tante variabili a determinare il percorso di un giocatore, a partire da chi lo assiste e dalla famiglia. Ma mi pare che abbia tutto per diventare un elemento importante”.

Ora la Coppa Italia contro il Frosinone, poi il Sassuolo e il Monza, cosa ti aspetti? “Il risultato di Lecce ha dato morale ma altri scivoloni vanno evitati con cura. Il rientro di Buongiorno mi tranquillizza. C’è stata una bella boccata di ossigeno, adesso Juric deve distribuire le energie. In Coppa Italia personalmente proverei a recuperare Radonjic cercando di tirarlo nuovamente dentro alla squadra, per dare un ulteriore segnale di distensione”.

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