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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Sempre stato convinto della salvezza. Ora non credo che Nicola rimanga”

Rampanti: “Sempre stato convinto della salvezza. Ora non credo che Nicola rimanga”

Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo il raggiungimento della salvezza

Gianluca Sartori

Il Torino strappa lo 0-0 che serviva a Roma contro la Lazio e conquista la permanenza in Serie A con un turno di anticipo. Con Rosario Rampanti facciamo il punto di quanto successo nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.

Rosario, cosa hai pensato quando è stato assegnato il rigore alla Lazio?

“Ho pensato che, se Immobile avesse segnato, il Torino avrebbe potuto gettarsi in avanti e segnare il pari nei minuti finali, oppure vincere con il Benevento. In generale sono sempre stato convinto che il Torino si sarebbe salvato e che i valori, superiori ad almeno tre squadre, sarebbero venuti fuori. Nel calcio questo alla lunga avviene nella maggior parte dei casi. Di sicuro serve un mea culpa da parte di tutti perché il Torino si è danneggiato con le proprie mani”.

Si può dire però che la salvezza sia meritata?

“Assolutamente sì per quanto si è visto nel girone di ritorno. L’obiettivo doveva essere centrarla prima dell’ultima partita col Benevento perché giocarsi tutto in una singola partita è stato rischiosissimo. Se guardiamo il girone di ritorno della squadra campana, vediamo che il crollo che hanno avuto a livello di risultati è stato tale da giustificare la retrocessione in Serie B”.

Le cose però sono girate innegabilmente bene…

“Sì, anche perché nei biancocelesti mancavano due giocatori determinanti come Milinkovic e Correa. Però la squadra di Inzaghi teneva molto a vincere e non ha regalato nulla. Il Torino, dal canto suo, è stato bravo a scendere in campo col piglio giusto, ricompattandosi dopo le due batoste subite contro Milan e Spezia, due partite che hanno lasciato il segno e hanno macchiato il buon percorso fatto da Nicola”.

L’ultima volta che ci siamo sentiti avevi caldeggiato il suo rinnovo, la pensi ancora così?

“Penso ancora che meriterebbe di continuare perché ha fatto un buon lavoro. Se posso fare un pronostico, però, credo però che la conferma da parte di Cairo non arriverà, a questo punto. Il mancato raggiungimento dei risultati che avrebbero fatto scattato il rinnovo automatico, unitamente alle due partite con Milan e Spezia, potrebbe incidere nelle valutazioni del presidente”.

Rimproveri qualcosa a Nicola per i due rovesci subiti?

“Sicuramente adottare quell’ampio turnover contro il Milan si è rivelato una scelta errata, perché ha dato alla squadra la sensazione che in quella partita era scontata la sconfitta del Torino. Messaggio sbagliatissimo. Credo che se potesse tornare indietro Nicola non farebbe tutti quei cambi nella formazione ideale. Credo sia sempre giusto non fare calcoli e schierare per ogni partita i giocatori migliori a disposizione, semmai sostituendoli nella ripresa se li si vuole risparmiare”.

Infine, come valuti il battibecco tra Cairo e Immobile dopo Lazio-Torino?

“Sono cose che nel calcio succedono e che ci fossero dissapori era preventivabile visto tutto quello che è successo tra le due società lungo tutta la stagione. Forse Cairo si aspettava una certa “gratitudine” da parte di Immobile, ma all’interno di una gara i rapporti si dimenticano. Quanto accaduto non mi ha sorpreso, così come il fatto che Cairo fosse agitato a fine partita: la posta in palio era davvero enorme. In generale, credo sia giusto che le squadre diano sempre il massimo: lo ha fatto la Lazio, ma anche il Crotone col Benevento e il Cagliari contro il Milan”.