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Rampanti: “Toro, il caso Lukic? Una commedia con più attori”

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Serino analizza così i temi caldi in casa granata dopo il pareggio per 0-0 contro la Lazio

Gianluca Sartori

Anche in questa stagione siamo lieti di ridare il bentornato a Rosario Rampanti, i cui commenti ci accompagneranno lungo tutto il campionato del Torino nei dialoghi della rubrica “Parola al mister”. Ecco il primo sguardo d’insieme dell’ex calciatore e allenatore del Torino sugli avvenimenti recenti in casa Toro.

Rosario, ben ritrovato. Come giudichi l’avvio di campionato del Torino?

“Mi sembra che il Torino possa essere soddisfatto dei quattro punti fin qui raccolti. Ovviamente bisogna aspettare per dare giudizi un po’ più ponderati sulla squadra. Inoltre, quando si parla di nuovi arrivi, non bisogna mai sbilanciarsi subito. Dico questo perché a volte un giocatore potenzialmente bravo può anche non sapersi integrare nelle circostanze nuove. Occorre aspettare di vedere se i nuovi acquisti riescono a capire il gioco dell’allenatore, se trovano il giusto feeling con i compagni. Ci sono tante variabili che possono influire. Bisogna insomma aspettare l’adattamento del giocatore nella situazione in cui si vanno a trovare”.

Potenzialmente, però, che te ne pare dei nuovi trequartisti?

“Dovrebbero essere innesti positivi, penso a Radonjic e Vlasic. Miranchuk, rispetto agli altri due, mi ispira ancora più fiducia. L’ho sempre ritenuto un giocatore forte e se non si è imposto all’Atalanta è perché veniva impiegato a singhiozzo e non ha mai potuto far vedere le sue potenzialità. Ora si è infortunato, spero che quando torni possa mettere in mostra le sue doti che sono a mio parere enormi. Sa convergere verso il centro per tirare in porta o suggerire assist. Se riesce ad acquisire personalità e a sentire la fiducia totale di allenatore e società allora potremmo vedere un giocatore importante, a me piace moltissimo”.

Ora passiamo a parlare di argomenti delle scorse settimane. Cosa hai pensato quando hai visto la lite Vagnati-Juric?

“I litigi sono sempre capitati, ne ricordo anche ai miei tempi. Ricordo una lite furiosa tra Giagnoni e Agroppi, che poi sono diventati grandi amici. Sapevamo anche di liti che avvenivano nella Juventus. I giornali si guardavano bene dal parlarne… Non dico che queste cose siano all’ordine del giorno, ma questi episodi sono sempre successi, anzi, sono del parere che da circostanze simili spesso poi nascano amicizie, e spero possa essere anche il caso di Vagnati e Juric. Una squadra, gira e rigira, è come una famiglia numerosa, ci sono tante teste e mettere subito tutti d’accordo non è sempre semplice”.

Questione Lukic? Cosa ne pensi?

Una commedia già vista, penso al caso di Maksimovic. E in una commedia, di attori non ce n’è uno ma ce ne sono molti. Bisogna stare attenti a dare colpe solo a uno di questi. Lukic lo vedo già da qualche altra parte, personalmente, e il fatto stesso che Juric abbia detto che Linetty non parte può voler dire che Lukic potrebbe andare via. Sarei molto cauto nei giudizi su questa storia”.

Sarri ha detto che il Toro è leggermente più forte dell’anno scorso. Sei d’accordo?

“Io penso che la squadra abbia bisogno di un attaccante che garantisca almeno dieci gol. E poi c’è da tenere conto che Bremer è difficilmente sostituibile. Per questi due motivi sono cauto nel dire che la squadra di oggi è più forte di quella dello scorso anno”.

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