E’ una vittoria che vale doppio per questo motivo? “Vedere l’entusiasmo di questi due giovani mi ha riportato con la mente al Torino di una volta, in cui si aveva una politica societaria rivolta a considerare le spese sostenute per il settore giovanile un investimento importante. Il perché lo può testimoniare la storia del Torino. Dal dopo Superga in poi, poiché le condizioni e la contingenza del momento questo richiedevano per evidenti motivi, la società per forza di cose si dovette affidare a dei giovani del settore giovanile, che allora si chiamavano i Balon Boys. Parecchi giovani che, da quel momento, cominciarono a mettersi in evidenza, così da convincere il club ad insistere su questa strada. I risultati, come dimostra la storia del Torino, sono stati molto positivi, talmente incoraggianti che poi nei decenni successivi fino agli anni Novanta tutti gli anni il settore giovanile del Torino ha prodotto giocatori che, oltre a giocare in prima squadra, andavano pure a giocare in altre società di Serie A. E tanti sono arrivati a giocare in Nazionale”.
Quei tempi possono tornare? “Faccio questa riflessione perché ho sempre sperato che la società rivolgesse un occhio di grande riguardo al settore giovanile e comprendesse quanto sarebbe importante per sé stessa riuscire ad investire sì per la prima squadra, ma soprattutto nel settore giovanile perché alla lunga, se si crede in questo, si hanno poi dei giocatori pronti per esordire e diventare titolari della prima squadra. Questa partita mi ha fatto riflettere su questo modo di concepire la conduzione di una società. Prima squadra e settore giovanile si possono saldare per il bene della stessa società. Certi giocatori non si devono disperdere, ma vanno sempre seguiti, e se sono bravi come i due che hanno esordito ieri bisogna dare loro la giusta importanza. Certo, i ragazzi non vanno aggregati tanto per farlo, se si fa così è meglio mandarli a giocare in prestito. Se invece si tengono nella rosa, occorre dare loro spazio”.
E’ tornato protagonista anche Pellegri… “Finalmente ha battuto un colpo. Accolgo questo gol con piacere e spero che gli dia un pochino di convinzione perché, se devo analizzare la sua stagione, non posso non dire che è stata negativa. Speriamo anche che non si infortuni più. Non dimentichiamo che la società ha investito parecchio su di lui e finora non è stata ripagata”.
Juric, complici le assenze, ha dovuto fare alcuni esperimenti. Come hai visto Ricci da trequartista?“Non è il ruolo congeniale per lui. Per farlo ci vogliono cambio di passo e visione di gioco, per avere la capacità di verticalizzare e fare assist. Penso che lo capisca anche Juric, ma purtroppo non ha veri trequartisti, nemmeno Vlasic a mio parere lo è; è un jolly che però non ha le intuizioni e la tecnica del puro trequartista”.
Pensi che il Torino sia tornato in corsa per l’Europa? “Io sono sempre stato pessimista su questo, ma ho anche detto che nel calcio può succedere di tutto. Il Napoli si è incartato in un modo strano, staremo a vedere. Il Milan non credo mollerà nulla nella prossima partita, bisognerà poi vedere se, all’ultima giornata, l’Atalanta sarà già qualificata in Champions League”.
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