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La stagione è ai titoli di coda, contro il Napoli il torello ha provato a combinare qualcosa ma senza grande ardore subendo la maggior tecnica degli avversari, sintesi: striminzito 0-1. Speriamo di raggiungere i 50 punti, sarebbe un risultato decoroso dopo un biennio da panico. Il Toro che verrà sarà figlio di un bilancio in rosso, del posto Covid, della guerra, poche chiacchiere. Il mister alterna verso il presidente punzecchiature a carezze, ma sa benissimo che il suo miglior calciatore sarà ceduto, magari insieme ad un altro meno celebrato ma ben pagato, e che la ricostruzione di un organico di buon livello non sarà semplice.

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Sul piatto non ci sono i denari di un fondo americano o arabo, dunque occorre lavorare al meglio per ricreare un sistema virtuoso. Ancora una volta Cairo si affida sostanzialmente ad un binomio, quello Vagnati-Juric sul modello di quello Ventura-Petrachi, anche se tra i primi due il feeling deve ancora sbocciare. Sarà sufficiente? L'implementare lo scouting sarebbe dovuto essere il mantra di riferimento per una società come il Torino ed invece siamo ancora alle prese con le gravi lacune arcinote (e non mi riferisco alla querelle della chiavetta sparita...). Sacrosanto stabilire un tetto salariale, non ha senso ritrovarsi come in questi ultimi due anni con calciatori come Zaza, Verdi, Rincon, Izzo con stipendi molti alti e contratti lunghi.

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Occorre puntare su dei buoni giovani ai quali fare contratti a cifre sostenibili. Questi concetti non valgono solo per la società Torino FC, ma sono semplici e buone regole di amministrazione. Ricordo che il Milan è stato risanato da una situazione debitoria importante attraverso cessioni ed acquisti intelligenti, dunque, da questo punto di vista non pensiamo, che eventuali compratori butterebbero i loro soldi in operazioni antieconomiche. Far quadrare i conti è corretto, ma ci vuole una scintilla ed un'anima. Il Toro così come è ha il cuore anestetizzato, il solo tecnico non basta, abbiamo bisogno di entusiasmo, orgoglio, di coinvolgimento. Ed eccomi di nuovo al punto di partenza.

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.