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prima che sia troppo tardy

Il filo logico

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Torna un nuovo episodio di "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy: "Il messaggio è chiaro: il Toro non può scomporsi, il rigore della fase difensiva è la sua forza..."
Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 

Un torello scomposto e confusionario rigenera un Empoli niente più che concentrato e compatto. I nostri limiti di organico contro i toscani sono un alibi relativo proprio in considerazione della modestia della squadra azzurra in grado di tornare al gol grazie a due errori/orrori di Vanja e Bellanova. È andata così, un livello tecnico troppo scadente condito da errori organizzativi inusuali per noi e tutti a casa. Corretto attaccare, ma occorreva mantenere un minimo di criterio, lasciare praterie nella retroguardia neanche si trattasse degli ultimi minuti di una finale mi è parso scriteriato.

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Il messaggio è chiaro: il Toro non può scomporsi, il rigore della fase difensiva è la sua forza, anche a costo di sacrificare quella offensiva. Appena si tira troppo la coperta ci si scopre e "ciaone"... Il triennio del mister volge al termine, la sua espressione rivolta al giornalista che gli ha chiesto cosa si portasse dentro di questi tre anni granata è stata, per usare un eufemismo, enigmatica almeno così è parso a me. Personaggio complesso Juric, in ogni caso ha mantenuto unita la squadra per tre anni, dettaglio non di scarso rilievo, ottenendo risultati in linea con l'organico a disposizione. Gojak, Ilkhan, Vojvoda, Pellegri, Warming, Bayeye, Sazonov, Karamoh, Zima non sono esattamente giovani fenomeni scoperti da guru del mercato, eppure chi più chi meno ha disputato qualche partita.

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Abbiamo un disperato bisogno di scovare - se non veri e propri talenti - quantomeno giovani ottimi calciatori, diversamente da questo cliché non ci spostiamo: un anno Brekalo e Praet, un altro Ilic e Mandragora, un altro Sanabria e Ricci, gente che va e che viene ma poche scoperte pronte a giocare ed alzare il livello della squadra. Sabato avremo il derby. Una partita che non sappiamo più giocare prima che vincere. Da tifoso, vecchio tifoso, ti pare incredibile sia diventata questa roba qui. Una partita diversa dalle altre non secondo la sensibilità dei tempi passati, ma perché va quasi sempre a finire allo stesso modo. È diventata quindi la gara meno da Toro e più da Sassuolo del torneo che viste le assenze giocheremo anche con un gruppo (scarno) di calciatori dalla cifra tecnica particolarmente bassa. Altro che indiani e cowboys...

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Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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